La mia prima esperienza con una trav
Data: 14/10/2018,
Categorie:
Trans
Autore: Ficanale, Fonte: Annunci69
... che quel virile latino le suggeriva.
Sembrava, che all’epoca, i migliori chirurghi plastici, quelli che si occupavano della chirurgia relativa al cambio di genere, si trovassero in Brasile, e perciò, si lasciò facilmente convincere a recarsi a San Paolo, dove trascorse più di un anno, ovviamente da sola, perché il messicano che sembrava tanto innamorato, si era già dileguato.
Natasha si sottopose a diversi interventi chirurgici e a una terapia ormonale. Poiché aveva bisogno di soldi per pagare la sua trasformazione, le sembrava che da bruco si stesse tramutando prima in pupa poi in una splendida farfalla, ma non aveva pensato che anche la sua, come quella dei lepidotteri sarebbe stata un’esistenza effimera e fugace, iniziò anche a prostituirsi, il lungo e difficile percorso era gratificato dall’ascendente sempre più forte che sembrava esercitare sugli uomini. Il che gratificava enormemente il suo ego e il suo edonismo, e compensava la fatica e le torture cui si stava sottoponendo.
Terminata la trasformazione e i controlli medici, decise di rientrare a NYC, dove riuscì a trovare lavoro, come estetista, lavoro che le permise di sopravvivere. Per alcuni anni visse felice volteggiando, proprio come una farfalla di fiore in fiore, ma come detto esattamente come per i lepidotteri anche per lei, la felicità fu fugace, dopo circa cinque anni, si rese conto di non poter vivere una vita normale, in fondo non era una vera donna e quando aveva iniziato la sua trasformazione, ...
... essa non poteva essere completa perché, ormai aveva superato da un pezzo, la pubertà e alcuni “dettagli” di uomo, come il timbro vocale, il “pomo d’Adamo”, alcuni tratti somatici del volto stesso, erano lì a ricordarle il suo passato.
Infatti, man mano che il tempo passava, sembrava svanire anche l’illusione dell’amore, dopo i trentacinque anni, incontrava solo uomini che volevano approfittare di lei, divertirsi e non impegnarsi in una vera e propria storia passionale, come lei all’inizio, più di dieci anni prima aveva invece desiderato.
Quando si erano incontrati al Limelight, circa due ore prima, lei si trovava in quella situazione di disperazione, in cui Andrea l’aveva trovata, perché era stata appena lasciata dall’uomo di turno. Alla delusione del momento, si era unita la disperazione di aver compreso, che tutti i suoi sforzi, tutte le sue energie, erano state spese in vano, perché sembrava, che nessun uomo, la considerasse, come lei aveva sperato, una vera donna, né avesse intenzioni serie verso di lei. Tutto quello che l’uomo, spesso sposato e con prole, sembrava chiedere alle transessuali era del mero sesso, di quel sesso spinto e selvaggio, che a una vera donna non si può chiedere, men che mai a una moglie, soprattutto quando questa è in carriera e/o oberata dalla cura della prole.
Gli disse, inoltre, che se non fosse intervenuto lui, quella sera stava meditando seriamente il suicidio. Ormai alla sua età, il sesso e l’avventura, che i primi anni le avevano ...