1. Le mie estati nella cascina dei nonni. 2: mi accorgo dell'esistenza di Faust


    Data: 14/10/2018, Categorie: Zoofilia Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... genitori mi avevo comperato in Grecia l'anno prima. I capelli biondi e sottili erano raccolti in due piccole treccine ai lati della testa. Faceva un caldo fottuto e non tirava un filo d'aria. Dopo una camminata di più di un'ora arrivammo finalmente al famoso canale. Faust che ormai aveva un metro di lingua che gli penzolava fuori dalle fauci corse avanti e si buttò nell'acqua fresca con un tuffo da vero olimpionico. Io, ero stanca più di lui, lo raggiunsi con calma, mi sciacquai la faccia con l'acqua fresca e mi sedetti nell'erba a guardarlo giocare, riposandomi sotto le fronde di un salice piangente. Mi stavo infilando delle pratoline nei capelli quando vidi che Faust si era fermato con le zampe nell'acqua e mi guardava con la testa un po' inclinata da un lato, come se pensasse o progettasse qualcosa, poi con due lunghi balzi mi raggiunse sulla sponda e senza darmi il tempo di schermarmi si scrollò energicamente. Ovviamente mi bagnò tutta e mi fece ridere e urlare per lo shock termico che l'acqua ghiacciata provocò sulla mia pelle accaldata. La cosa dovette divertirlo molto perché mi balzò addosso tutto fradicio cominciando a leccarmi la faccia, e bagnandomi ancora di più. Aveva il classico odore di cane bagnato, ma la cosa non mi dava fastidio, amavo il suo odore. Lo allontanai con i piedi ridendo e lui tornò alla carica, cominciammo a fare questo gioco di finti assalti e respinte che gli piaceva sempre e ci rotolammo all'ombra dei rami del salice, nell'erba ormai ...
    ... fradicia. Questa volta qualcosa però girava in modo diverso dal solito, più allontanavo Faust più lui si eccitava. Sembrava che i suoi assalti fossero meno spensierati e assai più focosi del solito. Sarà stata la calura estiva, sarà stato che probabilmente la mia passerina emanava degli odori particolari dovuti forse al fatto che fossi in piena ovulazione, fatto sta che ad un tratto vidi che il suo pene rosa faceva capolino tra il pelo sotto la pancia. Faust si fermò a guardarmi tutto teso con la lingua di fuori, e fu allora che per la prima volta lo guardai con degli occhi diversi. Passavo i miei pomeriggi girando come una cretina per tutte le cascine del vicinato nella speranza di trovare un animale maschio e non mi ero mai accorta di aver sempre avuto a portata di mano il più cane più sexy del mondo! Lo guardai meglio sotto la pancia, come diamine avevo potuto non accorgermi di quanto fosse dotato, un grosso pacco ricoperto di corta pelliccia e un bel paio di testicoli gli penzolavano virilmente tra le cosce possenti. Che stupida oca ero stata. Mi sfilai dalla testa il leggero vestitino a fiori, lo gettai a un metro da me e mi avvicinai a Faust muovendomi a carponi, lui drizzò le orecchie e mi guardò perplesso poi fece un balzo verso di me e cominciò a leccarmi la faccia tutto esaltato. Lo respinsi con uno spintone e Faust tornò alla carica, lo respinsi ancora ridendo cominciando ad eccitarmi anche io. Adesso era chiaro che il nostro gioco, da innocente che era sempre stato, si ...