Le mie estati nella cascina dei nonni. 2: mi accorgo dell'esistenza di Faust
Data: 14/10/2018,
Categorie:
Zoofilia
Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti
... stava caricando di tutt'altro significato. Faust mi girava intorno come fosse uno squalo, cercando il modo per montarmi, si approcciava provando a saltarmi in groppa, ma io mi divincolavo e lo respingevo con le mani e con i piedi, con il risultato di eccitarlo sempre di più. Il suo pene rosso e lucido ormai era mezzo fuoriuscito dalla guaina di pelliccia e dalla sua punta partivano ritmicamente degli schizzi di liquido trasparente che mi colpivano, le braccia o le gambe nude. Erano caldi e vagamente vischiosi. Nella immobile calura pomeridiana potevo chiaramente sentire l'odore acre e pungente di questa sua eccitazione umida. E se io potevo sentire l'odore del suo sesso immaginavo cosa non potesse captare il suo sensibile olfatto canino degli odori che producevo io: il sudore che traspirava dai pori della mia pelle accaldata, i feromoni che io non potevo percepire ma che la mia ovulazione sicuramente produceva, per non parlare degli umori mielosi che colavano sempre più copiosi dalla mia fichetta eccitata. Doveva essere un vero supplizio per il mio povero amico. Forse era ora che lo lasciassi avvicinare, ma non mi sentivo ancora pronta per essere montata, così mi appoggiai di schiena sull'erba e lasciai che tuffasse il suo muso caldo e bavoso tra le mie cosce. Oddio! sentire il suo naso umido che spingeva contro il mio sesso e frugava forsennatamente cercando di arrivarci attraverso le mutandine. Non avevo mai provato niente di così arrapante e libidinoso. mi abbandonai per ...
... qualche secondo alla sua scatenata ricerca mordendomi una mano per non urlare, poi allontanandogli a fatica la testa mi sfilai le mutandine ormai fradice dalle gambe e rimasi completamente nuda, offrendo per la prima volta nella mia vita la mia fica alla bocca di un altro essere, in questo caso di un cane. Faust impazzì di gioia, era famelico, scatenato, la sua bocca sbavante, la sua lingua fremente, umida e calda mi portarono in breve al settimo cielo. Lui leccava avidamente ed io mugolavo e guaivo come una cagnolina in calore. Stavo godendo da morire, se queste erano le premesse del fare sesso con un cane, non osavo pensare a cosa sarebbe stato scoparci veramente. Faust continuava a leccarmi come un forsennato, come se volesse mangiarmi la figa, spingeva col naso per allargare le labbra cercando di andare sempre più a fondo con la lingua, e ci andava, la sua lingua si insinuava in profondità del mio sesso che non avevo mai nemmeno raggiunto con le dita quando mi masturbavo. Sentivo che stava per arrivare un orgasmo, lo sentivo arrivare da come mi formicolavano le dita dei piedi, e infatti arrivò, il formicolio risalì rapido lungo i polpacci e le cosce e come una mazzata mi scosse da capo a piedi, mentre la sua lingua bollente raggiungeva profondità del mio essere donna che non avevo mai neppure sognato di avere, una serie di lampi mi esplose nel cervello e urlai, quasi spaventata dal piacere che stavo provando, singhiozzai per la tensione appena esplosa, cercando di fermare ...