Akhmed.
Data: 14/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Tibet
Akhmed è un chiacchierone fenomenale, non smette un attimo di parlare. Stanno frequentando un corso estivo per poter accedere ad un corso universitario. Sono gli unici studenti. Loro due. Di studiare non hanno affatto volontà, dopo le lezioni girano per il parco della villa della famiglia di Akhmed e questi gli racconta di sé. Il padre è sempre assente per affari, ha una società finanziaria o qualche cosa del genere. Vengono dal Libano. Le ore più calde le passano in piscina, la madre Alina seduta poco distante. Li controlla. E' attaccata in una maniera assurda ad Akhmed. Sono amici o quasi ma Alain è urtato dal fatto che Akhmed cerchi sempre il contatto fisico, si appoggia a lui, si struscia, cerca di prendergli la mano e fa mille altre moine del genere. Si annoia anche e si rende conto che rimane solo per lei... Alina. Si illude se intravvede a volte un certo suo interesse nei suoi confronti? Passano ancora alcuni giorni, poi succede il fatto che determina la svolta nei loro rapporti. Hanno nuotato nella piscina della villa, Alain è un atleta, ha un bel fisico, spalle larghe, bruno, occhi verdi. Ha sex appeal. E disinvolto nei modi, disinibito. Nello spogliatoio mentre esce dalla doccia vede Akhmed nudo steso su di un panchetto. Si sta toccando il cazzo che è in erezione. "Alain... mi sto masturbando, guardami.". Alain non ci tiene a farsi coinvolgere, vero che ha avuto esperienze con uomini, vero, ma ora non ne ha voglia e comunque non con Akhmed. Si riveste. "Perché ti ...
... vesti? Dai vieni qui e tocchiamoci... dai... ti prego.". "Akhmed, non fare il cretino, non mi vanno queste cose, fatti da solo.". Il giorno successivo e quello che segue non va a casa loro. Li evita. Akhmed è triste, premuroso e cerca di recuperare il rapporto che avevano prima, ma questo sembra impossibile. Lo guarda con gli occhi umidi di cerbiatta, Akhmed è evidentemente infatuato di lui. Per quanto riguarda Alain è una cosa conclusa, finita. Il terzo giorno dopo le lezioni trova Alina, la madre di Akhmed, ad aspettarlo nel corridoio. Akhmed è già uscito e salito in macchina. E' preoccupata per il figlio, dice che piange ed è disperato, cosa è successo fra loro? Inizialmente Alain non vuole raccontarle il fatto. Poi gli viene l'ispirazione, riemerge il suo lato opportunista, il suo essere senza inibizioni. Le racconta quanto accaduto, entra anche piuttosto crudamente nei particolari. Sono soli, l'insegnante esce e visto che sono ancora nel corridoio, dice loro di chiudere la porta quando se ne vanno. Alina cerca di convincerlo di tornare a frequentare la loro casa, gli dice che fra i giovani libanesi è normale intrattenere dei rapporti di una specie di amicizia amorosa con i coetanei fino al matrimonio e anche dopo. Masturbazione e qualche volta anche i rapporti carnali sono tollerati, Akhmed non è diverso da loro. Perora la causa del figlio con molta passione dimostrando il suo attaccamento un po' morboso. Le risponde brusco che pur capendo i motivi è spiacente di non poter ...