1. Akhmed.


    Data: 14/10/2018, Categorie: Etero Autore: Tibet

    ... clitoride. Sente le sue gambe cedere e la sostiene fino a sdraiarla sul pavimento. Continua a leccarle la fica. Lei è come assente, finché uno scuotimento, l'inarcare del corpo e sommessi gemiti svelano il suo orgasmo. Nessuna altra donna che ha avuto ha goduto così, in silenzio e quasi immobile. No... mai e stranamente la cosa lo eccita, gli piace. Si cala i pantaloni e la penetra, dopo la prima difficoltà, lei è veramente stretta, sente il suo canale del piacere adattarsi alla misura della sua verga e questo gli permette di penetrarla a fondo. Lei gli piace, molto. Dentro è morbida e prensile avvolge la sua asta come un fodero naturale. Inizia a montarla. I suoi grugniti coprono i suoi sommessi e rari gemiti. Le stringe con forza le natiche tirandola a se quando affonda in lei. Viaggiano insieme in un'altra dimensione, nulla al momento è tanto importante da interromperli. Alina gode continuamente. Passa da un orgasmo all'altro senza interruzione. Non importa ad Alain, non ci pensa, gode di una delle più belle scopate della sua vita e ora è disposto a fare qualsiasi cosa pur di poter continuare ad averla. Sente montare l'orgasmo, accentua la forza delle penetrazioni e si lascia andare, non si trattiene minimamente, inizia ai scuotersi tutto, ha voglia di liberare dentro di lei tutto lo sperma che dispone in quel momento. Urla e le sue urla prolungate riempiono l'ambiente. La monta ancora per qualche tempo e dopo si distende accanto a lei. Ambedue stravolti, a gambe e ...
    ... braccia larghe sul nudo pavimento del gabinetto. Lasciano passare il tempo necessario per smettere di ansimare. Alain si mette a sedere e la guarda, è spettinata, ha ancora il giacchino del vestito abbottonato, la gonna raccolta intorno la vita, le gambe scompostamente aperte con un rivolo di sperma che le cola dalla fica aperta. Tiene gli occhi chiusi, la bocca aperta ansimando leggermente. Si piega su di lei. "Sei bellissima, ho ancora voglia di te, ma non qui... vieni andiamo a casa mia.". "Non posso, devo tornare a casa, Akhmed mi starà aspettando.". "Gli telefoni che tutto si è sistemato, domani tornerò a casa vostra, digli che vai a fare spese" Questo la convince si passa un fazzoletto fra le cosce. Alain non le restituisce le mutandine. L'accompagna ad una postazione di taxi, indica all'autista la strada dove portarla e la segue con la motocicletta. La casa è deserta, non riescono a raggiungere la sua camera, prende a spogliarla nel salone, le toglie il giacchino, il top di seta e la gonna. Le resta il reggiseno che sostiene un seno insolitamente voluminoso rispetto alla gracilità delle spalle e del torace. Le toglie anche quest'ultimo indumento e la distende sul tappeto e la guarda. La bella testa, i capelli neri come l'ebano ora sciolti lunghi fino a metà schiena, le spalle, il torace e le braccia magre, quasi esili come di una bambina, il seno rigoglioso, le areole e i capezzoli scuri, quasi neri, poi le anche che si allargano dalla vita sottile, le gambe snelle, il ...