1. La scandalosa corte di Enrico VIII (PARTE I)


    Data: 15/10/2018, Categorie: Etero Autore: Lucien Rousseau, Fonte: EroticiRacconti

    Che il re avesse un'amante si sapeva da tempo: Bessie era giovane, prestante, dai lunghi capelli biondi e dagli occhi color nocciola. Era giunta alla corte dei Tudor agli inizi dell'anno domini 1514, col compito di servire la regina consorte Caterina come dama da compagnia. Fu durante la presentazione alla coppia reale che Enrico VIII la notò: il suo corpo era sinuoso, stretto in un corpetto rosso con pizzi di seta color vaniglia; il suo seno era stretto e fuoriusciva nella parte alta in un rigonfiamento, così come prevedeva la moda dell'epoca. Già in quei momenti il giovane re fantasticava sulla fanciulla, mentre teneva la mano della moglie spagnola: una smorfia di palese piacere lasciava intravedere nei suoi occhi il desiderio di giacere con lei, baciare le sue labbra carnose e toccarle i punti più nascosti. Scese dal trono e si precipitò verso di lei. La fanciulla si genuflesse come da etichetta ma il sovrano le afferrò la mano e la fece alzare, gliela baciò dolcemente lasciando tracce di saliva su quelle piccole dita affusolate.Tutti i presenti si lanciarono occhiate gli uni gli altri, senza vociare, perché il re era di indole iraconda. Ci sarebbe stato tempo dopo per dare adito ai pettegolezzi di corte. La regina si mise dritta, con le mani incrociate sul ventre, quello che aveva portato in sé i tre figli ormai consegnati nelle mani del Signore e che avrebbe di lì a poco, in dicembre, dato alla luce un altro feto morto. Il marito avrebbe dovuto starle accanto ma si sa, ...
    ... una regina è unicamente macchina di progenie, non di piacere. Al piacere ci avrebbero pensato le amanti. Purtroppo quella macchina non aveva funzionato adeguatamente e ciò aveva inevitabilmente allontanato i due coniugi, un tempo legati da un intenso sentimento. A passo svelto la d'Aragona si diresse verso il re e si fermò al suo fianco senza guardarlo: ''Sono stanca, vorrei ritirarmi a riposare nelle mie stanze. Il re dà il permesso?'' ''Senz'altro concedo il permesso e la dolce Bessie vi accompagnerà affinché possiate illustrarle le sue mansioni.'' Caterina le rivolse uno sguardo tetro e minaccioso: ''Sarò ben lieta di istruire la qui presente a stare al proprio posto nella mia corte'' Con un colpo di testa diede il segnale al seguito di dame ad andar via. Bessie si chinò un'ultima volta di fronte al re guardandolo maliziosamente, per poi accodarsi anch'ella al corteo della regina. Enrico fece cenno con un dito al duca di Norfolk, Thomas, nonché suo più stretto confidente, di avvicinarsi. Gli disse sottovoce: ''Quella donna, quella Bessie, stasera la voglio nelle mie camere. Devo farla mia!'' ''Sarà fatto come chiedete, Vostra altezza.'' Sul volto del re già appariva un'espressione sognante ed eccitata. Quando fuori il sole cominciò a schierarsi in trincea, Thomas si recò negli appartamenti privati della regina, la quale lo fece entrare nella sala da ricamo, dove tutte le dame erano lì per imparare l'arte alla luce dei bracieri e delle candele. ''Vostra maestà, il re chiede ...
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