1. La domenica: finalmete


    Data: 16/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn

    ... e aiuto a mescolare e tenere controllato quanto sui fuochi.
    
    Suona il campanello, Guardo l’orologio del soggiorno, sono le 20.25, mi stimolano ad andare ad aprire, mi avvio. Apro il portoncino sotto con il pulsante e dopo aver tolto le tre mandate apro il blindato dell’appartamento.
    
    Rimango leggermente indietro in modo da non essere visto subito ma solo entrando. Non credo sia decoroso per i due mostrarmi ai condomini in quelle condizioni, ma chissa?
    
    Attendo perché arrivino, li lascio entrare, richiudo la porta dopo passati, poi chiedo ”Buonasera, volete lasciarmi i vostri cappotti?,” attendo e aiuto a toglierli, li prendo su un braccio e faccio strada, davanti a loro “seguitemi per cortesia e li accompagno in soggiorno sino al divano, “potete accomodarvi, i signori arrivano subito.”
    
    Mi sposto per portare in cameretta i cappotti e sento che sommessamente i due si dicono ”cazzo che bel culo che ha. Sempre con maschi splendidi Franco e Renzo.”
    
    A mi son dimenticato. Sono entrati due signori, maschi sui 40, con fisico asciutto, alti, ben vestiti, ben rasati, capelli corti uno chiaro e l’altro scuro. Direi così che son due bei maschi da battaglia. Certamente con cui divertirsi a lungo e a fondo, che senz’altro sanno godere il sesso.
    
    Franco e Giorgio raggiungono i due a mici, si siedono e parlano di diverse cose. Io torno in cucina a controllare. Poco dopo suona nuovamente il campanello.
    
    Mi avvio ad aprire e ripeto il rituale. Appena entrati richiusa la porta, ...
    ... prendo i soprabiti e li accompagno in soggiorno.
    
    Proseguendo verso la cameretta per depositare il bagaglio. Poi ritorno in cucina. Nel passaggio anche i due nuovi arrivati, uno grassottello per non dire cicco non alto, con la pelle liscia, capelli corti e incollati al cranio mentre l’altro un attimino più alto, con una corporatura robusta, due belle spalle da palestrato, commentano il mio passaggio a voce normale, sicuramente per farsi sentire da me “cazzo che bel maggiordomo che avete, un culo così lo aprirei subito e non lo lascerei per un bel po’ di tempo. Almeno non prima di averlo riempito alcune volte!”
    
    Ridono tutti quanti, mentre io faccio finta di non aver sentito.
    
    Torno da loro con una brocca di aperitivo analcolico con cubetti di ghiaccio dentro. Servo riempiendo i bicchieri posti sul tavolino in cristallo con un pizzo ben lavorato al centro su cui era posato il vassoio anch’esso di cristallo con bicchieri a gambo lungo. Per riempirli, essendo il tavolino basso, mi debbo piegare, non a 90° ma quasi e il grembiulino a vita si sposta e mette in mostra i miei attributi attualmente a riposo, e il culo piegato vedo che stimola. Mi sento gli occhi addosso come se fossero mani di affamati sul pane, mi sento snudato, sezionato, squartato, visto come un bel pezzo di carne da usare, riempire, godere, giocarci e poi mollarlo così.
    
    Che poi è quello che mi hanno proposto e che ho accettato di fare. Per cui che mi preoccupo o mi metto a disagio. Cazzo che guardino e si ...
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