1. Ricordi...


    Data: 17/10/2018, Categorie: Hardcore, Autore: alwaysex

    ... occhi, ma lei non sembrava essersi scandalizzata, anzi. Lo stava fissando con uno sguardo liquido e famelico. Allora, mentre con i polpastrelli continuava a massaggiarle piano il clitoride con dei movimenti circolari, glielo ripetè: - Allora, che farai?- Fallo. Poi vedrai.Con un grugnito smise di toccarla e iniziò a sbottonarle la camicetta. Poi il reggiseno, che aveva la chiusura sul davanti. Uscirono libere le tette e... Gesù, erano identiche a come se le ricordava... Macchè, molto più belle. Quella donna aveva le più belle e le più sexy tette del mondo. C'era da impazzire solo a guardarle. Erano grosse e piuttosto pesanti ma stavano dritte in un qualche modo che lo sapevano solo loro come ci riuscivano. Sfidavano la legge di gravità. Sembravano guardarti e dirti strizzami, stringimi forte, fammi male...- Toccami.Lo fece. Le prese tutte e due tra le mani e le strinse forte. Erano lisce dure. E calde, molto calde. E i capezzoli dritti e rossi, anche loro sembravano parlare: prendimi in bocca. Succhiami e tirami dicevano. Fece anche quello. Si abbassò, ne prese uno in bocca e cominciò a succhiarlo, a leccarlo e a mordicchiarlo piano. E a strizzarlo tra le labbra e...Ormai si sentiva il cazzo scoppiare ed era convinto di non avercelo mai avuto così gonfio e dolorosamente duro in tutta la sua vita. Aveva paura di venire da un momento all'altro. Anzi, non riusciva a capire come avesse fatto fino a quel momento a non schizzare di seme dappertutto in quel soggiorno, o quello che ...
    ... cavolo era, che non sapeva più neppure dove si trovava.Proprio mentre pensava questo sentì le dita di lei che lo frugavano da quelle parti. Si scostò leggermente e la lasciò fare. Beatrice lo cercò con mani frenetiche, probabilmente non ce la faceva più nemmeno lei. Glielo tirò fuori dalla chiusura lampo e sospirando abbassò la testa e lo guardò. Era grosso, un bel pene virile di dimensioni più che rispettabili. Una vergine si sarebbe anche potuta spaventare guardandolo. Un vergine o una fica tropppo stretta. E Beatrice non era nè l'una nè l'altra. E non aveva paura. Lo conosceva bene. Sapeva cosa era capace di farle Alessandro con quel suo cazzo e non vedeva l'ora che si mettesse all'opera.- Ale... - mormorò, e gli ficcò la lingua dentro l'orecchio.Dapprima fu delicata nell'accarezzarlo. Fece scorrere la mano su e giù lentamente, sfiorandolo appena. Poi usò un pò più di forza e a un certo punto lo strinse con fermezza, come per dire: questo è mio. Schiacciò il glande tra pollice e indice. Era umido e arrossato e sembrava pulsare, come se avesse una vita propria. Poi se lo strinse tra il palmo della mano e la pancia. Alessandro, che a quel punto non ne poteva più, emise un suono soffocato. Le mise le mani sul sedere e la sollevò da terra. Non conosceva quella casa, era la prima volta che ci metteva piede, ma anche se avesse saputo dov'era la camera da letto probabilmente non ci sarebbe andato. Entrando aveva notato un grande divano bianco, si diresse lì. Prima di adagiarvi ...