La comunità di recupero - attività notturne
Data: 17/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Difficilissimo
... letteralmente scopando. Michael faceva entrare e uscire il suo uccello nelle natiche di Davide e si accorse chiaramente che non era la prima volta che lo prendeva nel culo vista la facilità col quale stava riuscendo ad avere il rapporto. Sussurrò all’orecchio dell’amico che lui era solo attivo e che non avrebbe rimediato nemmeno una sega quindi gli conveniva fare da solo durante la scopata. La notizia deluse alquanto Davide che già sognava di ricambiare il favore a Michael, tuttavia decise di iniziarsi a segare per non rimanere in bianco anche quella notte. Era eccitato al culmine, mai era stato tanti giorni senza sborrare e sentiva il suo cazzone pulsare, sentiva gonfiarlo sempre più e gli giungevano brividi lungo tutta la schiena. Stava godendo come un maiale, adorava il modo in cui Michael se lo stava scopando, con forza e foga e amava anche l’unico rumore che si udiva chiaramente nell’ambiente, che era quello delle palle dell’amico che sbattevano con vigore sulle sue chiappe lisce. Si toccò per meno di un minuto, poi sentì giungere l’orgasmo e si lasciò trasportare dal piacere, morse il cuscino per non gemere ma non trovò niente di meglio da fare che sborrare (e che sborrata!) sul materasso. Gli schizzi di sperma macchiarono tutto il copriletto e alcuni schizzi gli giunsero anche sul pigiama e ...
... sulle gambe, poi rimase senza forze e senza fiato, col cazzo ancora in mano e gocciolante, ad attendere che Michael finisse il suo lavoro. Era decisamente un discreto scopatore e la sua prestazione, considerando anche l’alto ritmo che teneva, poteva definirsi più che buona. Sentì che i colpi di Michael si facevano più forti e anche il suo respiro e capì che stava per giungere all’orgasmo. Pentito del fatto di aver macchiato il letto, pensò che forse non era il caso di farsi sborrare tra le chiappe visto che poi i fiotti di sperma sarebbero finiti nuovamente sul copriletto, sporcandolo ulteriormente, pertanto chiese, con voce flebile se volesse venire in bocca, cosa che Michael accettò di buon grado. Tolse rapidamente l’uccello dal culo di Davide e si mise in piedi, attendendo che l’amico glielo prendesse in bocca da seduto. Bastarono pochi colpi di lingua e Michael iniziò a contorcere tutti i muscoli del corpo, tirò la testa all’indietro e, trattenendo verso di se con forza la nuca di Davide, gli scaricò una quantità industriale di sborra in bocca. Soddisfatto se ne tornò a letto senza aggiungere una parola mentre Davide, pensieroso, rimase sveglio per quasi tutta la notte. Al mattino non fu facile giustificare con le infermiere il motivo per il quale il letto era ridotto in quel modo!!! CONTINUA
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