1. Salve terra, qui koona 15a parte


    Data: 18/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... volta a bordo…”
    
    “Tutto perché Mario si è innamorato di me?”
    
    “Lo ha deluso profondamente. Secondo lui era il migliore a bordo. Signorina, vorrei chiederle mentre viaggiamo, lo ha ucciso lui il collega Yakin ?”
    
    “Greg dice ?”
    
    “Sì.”
    
    “Non so. Io e Johanna lo trovammo già privo di sensi…”
    
    “Uhm, capisco…”
    
    “Signor Quartelli ? Per caso la legge spaziale delle navi ha la pena di morte ?”
    
    “No. A bordo è proibita ! Comunque mi chiamo Quartarelli, non Quartelli…”
    
    “Ok…ok…”
    
    Dopo quell’ingenua domanda rimasi in silenzio, un po’ per istinto, un po’ per prudenza. L’astronauta Quartarelli pensò di non farmi altre domande, ma doveva aver intuito che il mio silenzio valeva mille parole. All’improvviso vidi un luccicore nei miei occhi: erano i fari laterali della Micenea 7, la mia nave-salvezza ! Mi accorsi per la prima volta quanto poteva essere ampia una nave da carico. Più o meno verso l’avanti – o era l’indietro ? – c’era un cilindro massivo che ruotava sul proprio asse a velocità, mi sembrava, costante, mentre il resto della nave era fermo avanti e dietro il cilindro. Ero un po’ …
    
    …boh, non saprei spiegarlo: all’improvviso scoprii che mi mancava Titano Uno, la stazione dove ero regina e prigioniera ad un tempo; è che non ero abituato ad incontrare che pochi esseri umani, tutti potenzialmente ostili verso il mio cane, ma ciò era solo un paravento: dentro di me ero convinta che fossero tutti ostili verso di me; ero già convinta che il tenente Paula Terry non ...
    ... mi sarebbe piaciuta, fin da subito…e nemmeno Mark Ulianov che non mi aveva mai risposto niente circa il mio cane. Quartarelli disse:
    
    “Signorina siamo arrivati ! Tra un minuto saremo al sicuro. Allora ecco…”
    
    Dalla nave, uno sportello quadrato che copriva un volume fermo di due metri di lato circa si era aperto, proprio come avevo visto negli olo muvj, e potei vedere che lì dentro qualcosa si muoveva tranne il volume di spazio interno che ci stava per accogliere: il mio portatore mi disse:
    
    “Afferra quella maniglia, e resta stesa come se fossi a pancia sotto…”
    
    “Stesa come per terra ?”
    
    “Sì, resta cosi. Brava !”
    
    Quartarelli mi mise prona rispetto alla nostra direzione di moto nello spazio prospiciente la Micenea. Dal volume interno era stato fatto uscire un cavo con una maniglia. Afferrata la maniglia, sentii che qualcosa mi stava tirando dentro. Di luce ce ne era poca. Non appena fui entrata continuando a fluttuare venni afferrata per le caviglie: era Mark Ulianov che dapprima mi fece girare distesa verso sinistra, poi mi spinse dolcemente verso l’apertura della zona rotante piena di luce. Vedevo la gente ruotare incollata a quello che doveva essere il pavimento. Sembrava una giostra irreale. Tuttavia era lì davanti a me…Non appena allungai le mani verso di essa sentii dapprima una coppia di mani che mi aveva mancata di poco, poi dopo un attimo di smarrimento una voce fioca, che chiaramente non proveniva dal mio intercom:
    
    “Presa ! Ce l’ho !”
    
    Mi avevano ...