1. Salve terra, qui koona 15a parte


    Data: 18/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... afferrato per i polsi, e tiravano, tiravano. Ulianov, dietro, nell’anello zero-g non teneva più le mie caviglie da diversi istanti. Ero convinta che ancora me le tenesse, invece erano libere. Ero disorientata totalmente: ero convinta di fluttuare ancora, ma sentii all’improvviso, che ero incollata al suolo. Provai ad alzarmi da sola, ma dopo un po’ di giorni a gravità zero dovettero aiutarmi a rialzarmi, e a svitare il casco. Mentre la persona, un uomo che mi aveva afferrata, mi teneva per il braccio sinistro, mi venne tolto il casco, presumibilmente da Quartarelli che mi aveva raggiunta, più pratico di me del transito dall’anello zero-g a quello a gravità rotazionale. Potei vedere con chiarezza la persona che avevo davanti: era una femmina, una donna di colore, drittta sulla schiena, atletica, anche se non tanto scura, con un bel viso pulito, sulla trentina ed i capelli color carbone cortissimi che sembrava fossero una guaina per la sua testa. Aveva auricolare e microfono. Mi sorrise e si presentò:
    
    “Sono il Tenente Paula Terry, comandante in terza di questa nave da carico. Benvenuta nel modulo di comando. Come ti senti Koona ?!”
    
    “…io…”
    
    “Sì !?…”
    
    “…ecco…dov’è il mio cane ?”
    
    “Per il momento nel mio alloggio, in infermeria non poteva restare. Pensi di riuscire a camminare un po’ Koona ?”
    
    Venni lasciata dalla presa sul braccio e accennai qualche passo. Era straordinario sentire di nuovo la gravità. Era la forza centrifuga della rotazione del modulo. Vidi ...
    ... che ero in grado di accennare un paio di passi. Il tenente Terry mi disse allora:
    
    “Seguimi ! Ti accompagnerò in infermeria dal medico per un esame sommario delle tue condizioni.”
    
    La Terry si mise dietro di me, e tenendomi per una spalla, la destra, mi fece percorrere una decina, o forse erano una ventina – dovevo riabituarmi alle distanze lineari – di metri. Apertasi una porta a pannello scorrevole, venni fatta entrare: era l’infermeria della nave, abbastanza simile a quella di Titano Uno, eccettuate alcune cose, come ad esempio che era più piccola, e non c’erano i droidi a servirmi di tutto…che regina che ero su Titano Uno…! Vidi due donne ed un uomo che mi diedero il benvenuto sorridendomi e mi aiutarono a togliere la tuta. Il tenente Terry rimase in disparte sedendo da un lato; si presentò per primo il maschio:
    
    “Salve Koona, io sono Enda !”
    
    Gli diedi la mano dato che mi avevano appena aiutato a togliere i guanti.
    
    “Koona !”
    
    Gli strinsi la mano, poi gli chiesi:
    
    “… ma perché hai un nome femminile ?”
    
    “Non è femminile. Si tratta di un nome gaelico, di un posto chiamato Irlanda…”
    
    L’altra donna infermiera mentre mi aiutava a togliere la tuta disse di chiamarsi Madeleine. Non fece alcun caso alla mancata presa di mano. Aperta e tolta la tuta tutti i presenti si accorsero che non indossavo biancheria intima: ero completamente nuda e piuttosto sudata…il tenente Terry ordinò:
    
    “Enda ! Esca subito ! Che un pilota sedotto e ammutinato basta e avanza ...