Passione al profumo di trasgressione (Made-up Story)
Data: 18/10/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: NymphoK
... quella spigola? La signora aspetta!- fece a mo' di rimprovero Tonino. Il ragazzo si affrettò ad incartare il pesce, scese dal peschereccio e salì sull'alto gradino del porto, ritrovandosi dietro al banco. Lina, madre di Rosa, diede un buffetto alla figlia. Lei aveva il cesto di vimini e doveva prendere il pacchettino di carta chiuso con lo spago. Fu lì che avvenne il tutto. Nicola sporse la mano, allungando il pesce in direzione della ragazza, dall'altra parte Rosa, con imbarazzo, tese la mano a sua volta. Le loro dita si toccarono. Uno sfioro velocissimo, forse quasi impercettibile. Ma lei lo notò. Sgranò gli occhi, prese alla svelta il pacchetto e lo pose del cesto. Ogni tanto gli lanciava sguardi tremanti e indecisi, per poi richiudersi nel suo riccio di timidezza. Quella notte non riuscì a dormire. Ricordava il contatto tra le loro mani, le sembrava di percepire nuovamente il brivido creato da quello sfioro. Il cuore le batteva forte. Cos'era quella sconosciuta sensazione? La settimana seguente, come sempre, si trovava lì con sua madre, al porto di Taranto Vecchia. Tremava all'idea che stava per rivedere quel ragazzo che l'aveva scossa nel profondo. Ed eccolo là, dietro al banco, con la pelle bagnata che lo risaltava a distanza. Le gambe di Rosa sembravano composte di ricotta da quanto tremavano. A passi incerti, incalzata dalla madre che la incitava a sbrigarsi, raggiunse quella tavola di legno ben fornita di pesce. Lina ordinò cozze e vongole quel giorno, due sacchetti ...
... belli pesanti. Nicola aggirò il tavolo per andare incontro al cestino di Rosa. Nel riporre i frutti di mare, il ragazzo fece scivolare la mano nella tasca del grembiule. A mano chiusa nascose ,tra i due sacchetti, qualcosa di sottile e bianco, indubbiamente un foglietto ripiegato. Furtiva e paonazza in viso, riprese il foglietto e lo nascose sotto il nastro del vestito verde scuro. Non poteva permettersi che la madre lo intercettasse, non poteva accadere! Tornate a casa, la madre prese il cestino di vimini e si recò in cucina. Rosa, invece, sgattaiolò verso il ripostiglio che le faceva da camera. Spiegò il foglietto con le dita che non riuscivano a star ferme. Era agitata, qualora qualcuno avesse scoperto qualcosa sapeva che avrebbe passato brutti guai. Girò il bigliettino sciupato e trovò una scritta a matita fatta velocemente e in modo incerto. "Scendi alla villetta stasera". Si pietrificò. Cosa stava succedendo? Perchè questo messaggio? L'agitazione le iniziò a far battere il cuore in modo alquanto rumoroso, era certa di sentire i battiti rimbombare nel petto. Un turbinio di pensieri e ricordi iniziò a fluttuare nella testa della ragazza: gli sguardi, le loro mani, la notte insonne a pensare a quella sensazione. Ma poi si affacciò nella mente il volto severo del padre, la madre in lacrime e la gente che la guardava male. Queste erano le visioni di un futuro certo per una ragazza sconsiderata che incontrava un giovane dopo cena. Poteva già sentire gli insulti della gente. ...