La compagna di partito
Data: 20/10/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Monteiro2013
... godemmo insieme.
Eravamo stravolti e appagati e i baci furono la logica conseguenza di quell´amplesso.
Il tempo era passato impietoso, ma ancora un’oretta era a nostra disposizione, così, andai nel frigo, presi la panna montata e tornai da lei.
Alla vista della panna, i suoi occhi presero vigore, un sorriso demoniaco s´impresse sul suo viso e indecentemente si alzò il vestito mostrandomi la sua vagina ancora lucida per gli umori.
Spinsi il beccuccio tra le sue labbra vaginali e la riempii di quella crema bianca.
Il suo gridolino di piacere al contatto della fredda poltiglia fu subito lenito dalla mia lingua.
" Girati, mi piace fartelo da dietro".
La verità è che a me piaceva guardarle il culo e mi erano affiorate certe voglie che speravo di mettere in pratica di lì a poco.
Un culo palestrato e stretto apparve per la prima volta ai miei occhi; era veramente fatto bene.
Cominciai a leccare le labbra gonfie e a slinguazzare sul clitoride duro: la mia lingua passava sui due pertugi con disinvoltura e lei sembrava apprezzare quel cambio di ritmo.
Guardavo il suo orifizio e immaginavo il piacere di profanarlo, le crespature rosee erano sollecitate dalla mia lingua, non avevo il coraggio di chiederle se l´avesse mai fatto, così continuai preparandola e nel frattempo succhiai tutta la crema dal suo piccolo fiore.
Quando ebbi la sensazione che lei stesse per venire, aumentai il ritmo sulla sua calda fica e la feci urlare di piacere; le cosce si ...
... strinsero in modo naturale per assaporare il loro piacere e nello stesso tempo io salii e mi posizionai tra le sue natiche.
Il tempo di sentire il suo respiro rallentare e la mia cappella forzava le sue pareti anali.
" No... Ti prego... "
Non disse altro mentre il glande passava lo stretto pertugio e implacabilmente si faceva strada.
" Mi piace troppo, Rosa, hai un culo stupendo".
" Ti prego..."
Incurante delle sue richieste, incrociai le mie dita con le sue e mi spinsi deciso dentro di lei.
Un gemito soffuso, un respiro interrotto, una contrazione del sedere a difesa di quell´intrusione, poi, la consapevolezza di averlo tutto dentro e il tentativo di adattarsi all´intruso.
Misi una mano tra le sue cosce e cercai il suo clitoride per confondere le sensazioni di dolore con quelle di piacere:
" Adesso muoviti tu... "
Aspettai i suoi movimenti e non attesi invano; piano arcuò il bacino e spinse verso il mio sesso, prima delicatamente, poi, seguendo il ritmo delle mie dita sul suo clitoride, aumentò il ritmo.
Il piacere di essere tra quelle strette natiche era pari al dolore che provavo per quello stretto foro, mi sentivo scorticare la pelle, ma il piacere era superiore al dolore e ben presto mi trovai a urlare quanto fosse bello sodomizzarla.
Strinsi forte le mie mani con le sue e, dando una stoccata decisa, riempii il suo ano del mio sperma vischioso, poi, caddi sul suo corpo come inerte.
" Ti prego esci, non ne posso più"
Ero talmente preso ...