1. Un'avventura di Casanova - Fine del principio


    Data: 21/10/2018, Categorie: Trans Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... irritato e desideroso di vendicarti. Ancora oggi, in carrozza, non mi hai minacciata? Confesso che mi hai fatto paura, ma non credere che mi sia indotta ad accondiscendere ai tuoi desideri per paura. No, amico mio, avevo deciso di darmi a te, non appena mi avessi portata via da Ancona, fin dal momento in cui ho detto a Cecilia di venirti a chiedere se volevi condurmi a Rimini.” " Liberati dall'impegno che hai a Rimini e proseguiamo il viaggio. Ci fermeremo qualche giorno a Bologna e poi verrai con me a Venezia, Vestita da donna e con un altro nome, sfido l'impresario dell'opera di Rimini a ritrovarti." " Accetto. La tua volontà sarà sempre la mia. Salimbeni è morto: io sono padrona di me e mi rimetto a te. Il mio cuore ti appartiene per sempre e spero di sapermi conservare il tuo ". "Lascia che ti veda, ti prego, con quello strano aggeggio che ti diede Salimbeni ". " Subito. " Scesa dal letto, versa dell'acqua in una ciotola, apre un baule, ne toglie una specie di budello, lungo, molle, grosso come un pollice, bianchiccio e molto morbido. L'aggeggio è attaccato a una pelle sottile e trasparente, di forma ovale, lunga da cinque a sei pollici e larga due, che, applicata con della colla sul pube nasconde l'organo femminile. Il camuffamento incanta Casanova che trova Teresa ancora più attraente con quello straordinario oggetto. Dopo avere provato più e più volte che l'ex Bellino era una donna, Casanova decide di passare al lato pratico della situazione. Pensa davvero di ...
    ... sposare Teresa, lui che al matrimonio sarà sempre refrattario ? Il talento canoro della ragazza lo convince che sposandola, non gli sarebbe mai mancato il necessario per vivere e bisogna tenere conto che allora era un ragazzo senza un mestiere e senza una vocazione specifica che non fosse quella dell'avventuriero. Le confessa di essere povero. " Tu mi credi ricco, ma io non lo sono. Quando avrò dato fondo alla mia borsa non possederò più nulla. Forse mi credi anche di nobile stirpe, e invece sono di condizione eguale se non inferiore alla tua. Non ho alcun talento per guadagnar denaro, alcun impiego e alcun motivo per sperare che tra qualche mese potrò avere di che mangiare. Non ho né parenti nè amici, nè diritti da rivendicare, progetti o prospettive. Tutto ciò che posseggo è la giovinezza, la salute, il coraggio, un po' di intelligenza, sani e onesti principi (ridete, se volete: dice proprio così !) e alcune buone nozioni di letteratura. La mia grande ricchezza è che sono padrone di me stesso, che non dipendo da nessuno e che non ho paura delle sventure, Tendo anche ad essere uno spendaccione. Ecco il tuo uomo. Rispondimi, mia bella Teresa. " " Il fatto che sei povero e, pur non possedendo nulla, sei anche uno scialacquatore, lascia che ti dica che ne sono contentissima perché, dal momento che mi ami, non potrai disprezzare il dono che ti farò. Questo dono sono io stessa: mi dò a te così come sono, sono tua e avrò cura di te. Tu pensa solo ad amarmi, ma ama me sola. Da questo ...