1. Le avventure del giovane mc - il terzo anno - etero, omo o bisessuale? - cap 3


    Data: 24/10/2018, Categorie: Etero Autore: ilromantico73

    ... con un altro ragazzo per averne almeno un’idea di base. Pensai a Marco, in fin dei conti era uno dei miei migliori amici oltre a essere il più bello, me ne rendevo conto anche io da maschio di quanto fosse attraente. Come provai a immaginarmelo nudo, e lo avevo visto nelle docce al liceo, magari che si avvicinava a me con l’occhio marpione che ben conoscevo avendolo visto all’opera, ebbi un profondo senso di disgusto. Sia per la situazione in sé che per me che ci stavo pensando. Non c’era dubbio, pur rispettando le scelte di tutti io restavo inguaribilmente etero. Mi piaceva solo e soltanto la fica. Certo anche il culo e le tette, ma dovevano comunque essere collegate a una fica.
    
    Mentre me ne stavo sdraiato sul letto facendomi schifo da solo per quanto andavo pensando mi squillò il cellulare. Lucilla! Merda!
    
    “Ciao Luci, come va?”
    
    “Tutto bene, te?”
    
    “Sì anche io bene, dai. Dimmi volevi chiedermi qualcosa?”
    
    “Beh… ecco, mi stavo chiedendo se ti andasse di uscire stasera, pizza e pub?” era la mia serata libera, non lavoravo da Katia e sarei potuto uscire. Non sapevo cosa rispondere, se da un lato mi sarebbe piaciuta un’uscita in amicizia con una ragazza carina e simpatica come Lucilla, dall’altro avevo il timore che le cose si potessero complicare dato che lei aveva mostrato interesse nei miei confronti. Inoltre era davvero molto carina e temevo di cedere alle sue avance. Avrei dovuto pensarci bene ma anche velocemente, dovevo farle subito capire che sarei ...
    ... uscito con lei ma da amico, niente di più.
    
    “Sì va bene, ci vediamo alle venti davanti casa tua?”
    
    “Perfetto a dopo” e riattaccò. Coglione!
    
    Non ero riuscito a dire altro, avevo solo fissato. Dovevo assolutamente darmi una svegliata e imparare a dire da subito cosa pensassi.
    
    Alle venti ero davanti a casa sua, scese. Era attraente come sempre con un vestitino leggero.
    
    “Ma che hai fatto al naso?” mi chiese subito dopo averlo fissato per un paio di secondi. Me lo accarezzai con delicatezza.
    
    “Ho sbattuto qualche giorno fa” mi ero ben guardato da uscire con la protezione ma evidentemente ancora era più rosso e livido di quanto io stesso volessi ammettere.
    
    “Mi spiace, come hai fatto?” insistette.
    
    Non avevo nessuna intenzione di spiegare il mio incontro ravvicinato con la fica di Camilla per cui raccontai un improbabile incidente domestico per poi cambiare repentinamente argomento.
    
    “Ah non posso fare troppo tardi che domani devo studiare, settimana prossima ho un esame” non riuscivo a credere di aver pronunciato quella frase.
    
    “Ma allora sei proprio un ragazzo a modo” replicò sorridendo “carino, attento, che studia. Ti avrei fatto più uno scavezzacollo.”
    
    “No in realtà sono più un coglione. Però i miei mi stanno mantenendo qua con sacrifici, ogni tanto qualche esame devo pur farlo” ridemmo.
    
    Effettivamente passammo una bella serata, allegra e divertente, lei era spigliata e simpatica. Mi ci trovavo davvero bene, solo che ogni tanto mi pareva mi lanciasse ...