Guardami, se vuoi!
Data: 25/10/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: roberto69mara, Fonte: Annunci69
... mie gambe sono dritte e questo già di per sè è un grosso vantaggio, spesso abbronzate (merito delle mie origini) e coperte in quei giorni, da una microscopica gonna. Il mio sedere mi piace, non è quello di una Barbie, ma è bello sodo e prononciato, di quelli che se ci metti le mani, tocchi qualcosa che ti riempiei il palmo. Delle mie tette ne abbiamo già parlato, sono belle grosse e tutte naturali, con due areole pronunciate che farebbero impazzire chiunque. Ma andiamo in quei giorni, vi racconto la mia esibizione.
Dovevo "insegnare" in un'aula dove c'erano i ragazzi dell'ultimo anno. Non appena sono entrata in classe, sentivo già mormorare qualcosa tra i banchi e vedevo che i ragazzini si lanciavano sguardi di intesa tra di loro. Iniziai a scrivere delle frasi sulla lavagna e mentre lo facevo, spingevo il braccio verso l'alto cercando di far uscire la camicia dalla gonna e scoprendo la schiena. Ovviamente forzavo il tutto, volevo che una parte del sedere, almeno l'inizio dello spacco, si vedesse. Il fatto di non essermi messa volutamente le mutandine in quei due giorni, mi stava facilitando le cose. Sentivo gli occhi puntati su di me, sapevo che li stavo eccitando. Ne avevo conferma ogni volta che mi sedevo dietro la cattedra e facevo finta di non osservarli, qualcuno lo avevo "segretamente" osservato mentre si toccava il pacco. Allora io alzavo la posta e tra una spiegazione e l'altra, sempre seduta, aprivo leggermente le gambe.
Quando invece mi muovevo dalla ...
... cattedra verso i banchi per dei chiarimenti privati agli alunni, cercavo sempre di sculettare un pò o di piegarmi, lasciando che i ragazzi scoprissero da soli se sotto portavo le mutandine o no, di che colore sono o marca! Muovo il culo a destra ed a sinistra, faccio cadere la penna e mi piego per raccoglierla, così in tiro sento che il mio sedere esce fuori e sono sicura che lo spacco non è passato inosservato. Spesso alla lavagna, spalle alla classe, facevo cadere il "cancellino" a terra per piegarmi a novanta gradi per meglio far vedere il mio culo, altre volte mi piegavo a novanta gradi verso i ragazzi sui banchi, lasciando le mie grosse mammelle ciondolare davanti ai loro occhi. Un ragazzo quel giorno si fece coraggio e dopo avermi chiesto se poteva andare in bagno (forse per svuotarsi le palle) passandomi alle spalle, per un secondo mi strusciò il suo pisello di dietro. Gesto che fece anche un altro alunno l'ultimo giorno. Mi piaceva tutto sommato sentire i loro cazzi dritti e magari vergini, strusciarsi sul mio culo, mi dava un senso si dominio e di soddisfazione. Sono convinta cbe più di uno, se non lo avesse già fatto nel bagno della scuola, a casa si sarebbe masturbato pensando a me.
Questo gioco poi lo feci di tanto in tanto anche nelle discoteche, quelle poche volte che le frequentavo grazie ad inviti di amici in comune. Ma questa ve la racconto più in lá. Vi racconto invece di quella volta in Grecia con un mio amico.
Era la terza settimana di Settembre, entrambi ...