Cioccolata calda 3
Data: 25/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: M91
Aprii gli occhi e mi ritrovai su quello che sarebbe stato per i prossimi tre giorni il mio letto.
Mi alzai e notai che avevo ancora i vestiti addosso, segno che la sera precedente, appena toccato il letto mi sono addormentato.
" Che ore sono? " lancia la domanda nell'etere e attesi una risposta che non tardò ad arrivare.
" Le dieci e zero tre " rispose Federica.
" Gli altri? "
" Marco doveva insegnare a Alessia a sciare e Giovanni e Marta sono andati con loro. Io sono rimasta qui per non lasciarti da solo. Che vuoi per colazione? "
" Quello che prendi te " risposi, semplicemente perché la risposta più semplice, la mia mente era ancora in difficoltà.
Mi avviai al bagno per poter completare il risveglio.
Mi bagnai la faccia e i primi pensieri aleggiavano nella mia mente: io e Federica di nuovo da soli, le ultime volte che era capitato, non era andata male, anzi, a pensarci bene ... le due coppie della compagnia non ci sono, io sono single, lo è pure lei da non più di un mese ... vuoi vedere che avrò un bel ricordo anche di questa volta.
Uscii dal bagno ormai del tutto sveglio e attivo, ed ancora sulla soglia, se avevo ancora dubbi su ciò che aveva in mente Federica, il dolciastro profumo che arrivò alle mie narici li spazzò via. Mi avviai verso la cucina per vedere come era vestita, visto che precedentemente non lo avevo notato.
Nell'appartamento non vi era freddo, poteva avere addosso ciò che voleva per potersi far desiderare da me. era ai ...
... fornelli, con una maglietta a maniche lunghe bianca con delle scritte nere e dei leggings scuri.
" Buongiorno, la cioccolata è ormai pronta, siediti pure"
" Buongiorno " ricambiai io, e mi sedetti al tavolo che lei aveva preparato, non togliendo però lo sguardo dai suoi fianchi che ondeggiavano in modo quasi impercettibile finché mescolava la bevanda.
Dopo circa un minuto lei spense il fuoco e venne al tavolo a riempire le due tazze che vi erano. Appena il pentolino fu svuotato lo mise nel lavello e il cucchiaio di legno che vi era al suo interno lo prese in mano, se lo portò alla bocca, tirò fuori la lingua, lo ingoiò, con quel suo sguardo a metà tra il dolce e il provocante, si rivolgeva verso di me con un fare di noncuranza di ciò che poteva far pensare, ma che sotto sotto, voleva che lo si pensasse. Lo tirò fuori, controllò che l'opera svolta fosse ben fatta, mise poi anche quello nel lavello e si sedette con me.
Federica iniziò a sorseggiare la cioccolata dalla sua tazza, io la osservai, speravo in qualche altra sua trovata, prima di arrivare al dunque.
" Non la vuoi? " mi fece lei
" Sto aspettando che si raffreddi un pò "
" Attento che se aspetti troppo poi non è più buona ", un sorrisetto flebile si formò sulla sua bocca, ma un sopracciglio le si levò visibilmente; e replicai alzando pure io un sopracciglio e iniziando a bere.
Lei iniziò un discorso che mi fece sembrare la cosa non preparata in quanto iniziò a parlare del suo ex ragazzo e del perché si ...