1. Pao e Tibe - L'Equilibrio


    Data: 25/10/2018, Categorie: Etero Autore: Paoletta80

    ... sirene, non poteva resistere. Più la tormenta infuriava gelando il mondo fuori e più lei si sentiva scaldare dentro da quel sorriso. -Certo che no... non mi dispiace affatto...- -Vediamo se anche questo non ti dispiace...- Lei si alzò dalla poltrona e lo raggiunse. Si chinò poggiando le mani sui braccioli, accanto le sue, i capelli gli stavano sfiorando il viso, lui fu prima avvolto in quel buon profumo, poi, travolto da un bacio intenso, passionale e totalmente inaspettato. -No... Neanche questo mi dispiace ... ma non ho intenzione di fermarmi ad un bacio...- Lasciarono la hall per ritrovarsi nella camera di lui. Prima le labbra a cercarsi ardenti, con lei spinta contro la parete, poi presero a spogliarsi a vicenda con frenesia, le mani correvano impazienti ad esplorarsi il corpo, a scoprire con la bocca il sapore della pelle e con le dita a bramare il contatto con il loro sesso. Si persero in lunghi baci sempre più infuocati. E si presero! Lui sopra di lei, uniti nel cercare di saziare la fame assurda di piacere che li aveva colti. Lui voleva lei, lei voleva lui, i loro pube si scontrarono in una lotta senza vincitori né vinti e infine arrivò il loro primo orgasmo, che li lasciò ansimanti e con le bocche a contatto. Lei sdraiata al suo fianco lo guardava, passando la mano in una lunga carezza sul corpo dell'uomo, partì dalle cosce, scorrendo lungo il pene bagnato, scivolò sul pelo del ventre, su quello del petto, arrivò alla bocca e poi tornò sullo sterno. -Adesso io ti ...
    ... toglierò il cuore da qui, soffierò su di esso, lo bacerò, poi lo rimetterò al suo posto e tu... sarai guarito...- Lo baciò sul petto proprio in corrispondenza del cuore, fece scivolare la bocca sul suo corpo, sul ventre, arrivando al pene. Rimase in ginocchio vicino al suo corpo prendendo in mano l'asta, e la baciò. La accolse in bocca, voleva godere di quel particolare momento in cui la sente diventare dura, lunga e larga. Voleva farlo diventare nuovamente pronto. La sua posizione inginocchiata, a carponi con il sedere in evidenza invitò la mano di lui ad accarezzarla, a toccarla e le sue dita penetrarono in lei, la sentì bagnata di umori e sperma, poi cercò il fiore fra le natiche e lo accarezzò. Le attenzioni di lei sortirono l'effetto desiderato, il pene era tornato dritto, marmoreo, lei si alzò, scavalcando il suo corpo e si abbassò sulle gambe fino ad essergli sopra. Lo tenne stretto nelle dita facendolo scorrere tra le cosce, sulla fessura bagnata, prese una mano di lui chiudendola sulla sua e scese. L'uomo si sentì preso in quel calore, accolto nel suo sesso che si schiudeva, ansimava, voleva lasciarsi andare, voleva guarire. Lei gli donò il suo corpo, muovendosi prima lenta, seguendo il ritmo del suo respiro, poi accelerò, gli fece sentire il ventre che toccava sul suo, lo cavalcò, lo scosse inarcandosi e gettando la testa indietro, lo sentiva rispondere ai suoi movimenti, lui sollevò il bacino, voleva entrarle dentro con tutto se stesso e venne, si svuotò in lei. Urlò ...
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