Matteo capitolo quinto (parte seconda)
Data: 25/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: DolceBsx
-Oddio,- sospirò Alessandro, -mi sembrava di impazzire...
-Anche a me,- sussurrò Matteo, -ma dovremo farci una doccia...
-Eh, si,- approvò l’amico osservando i loro pancini che recavano le tracce del piacere appena vissuto.
-La facciamo insieme?
-Perché no, abbiamo anche il bagno in comune.
Quando uscirono dalla doccia si guardarono sorridendo, fissandosi i rispettivi piselli che non erano affatto a riposo. Era stata una doccia abbastanza stuzzicante perché si erano insaponati a vicenda senza evitare alcuna parte dei loro corpicini e mentre Alessandro gli stava insaponando il culetto Matteo, rosso come un peperone, gli aveva mormorato: -prova a... a mettermi un dito dentro.
Alessandro aveva appoggiato un dito intriso di sapone contro il piccolo ano dell’amico e aveva spinto, facendolo sussultare.
-Fa un po’ male,- aveva mormorato Matteo, senza tuttavia sottrarsi alla pressione.
-Devi rilassarti.
-Come si fa?- Sussurrò Matteo che era già stato penetrato da un dito, ma aveva sempre provato un po’ di dolore.
-Devi spingere e cercare di aprire il buchino.
-Ma come?- Chiese ancora Matteo che cercava di rilassarsi, ma continuava a sentire male quando Alessandro premeva più forte sul suo forellino vergine.
-Devi spingere come quando vai al gabinetto...
Matteo guardò con stupore l’amico, ma fece come gli aveva suggerito e sentì l’ano schiudersi, poi il dito di Alessandro intriso di sapone si aprì un piccolo varco e infine gli scivolò tutto ...
... dentro facendogli mancare il fiato
-Adesso è bello,- sussurrò muovendo adagio i fianchi, -vuoi provare?
-Si,- aveva risposto Alessandro, quasi senza rendersene conto e aveva permesso al ditino dell’amico di introdursi profondamente dentro di lui ricavandone una sensazione ambigua e indefinibile, ma comunque piacevole.
-Mi farai il culetto?- Gli aveva chiesto Matteo facendo altalenare adagio il dito nel suo sederino e sculettando sul suo che ancora lo penetrava.
-Ti ho già detto di si,- aveva risposto con il fiato un po’ corto, osservando il proprio pene che stava drizzandosi, -ma non oggi, siamo venuti fin troppe volte.
- Be’, solo tre,- disse Matteo il cui uccelletto era già bello dritto.
-Bastano,- decise Alessandro – e poi dobbiamo essere in piena forma quando faremo la festa al tuo sederino,- aggiunse ridacchiando, -adesso andiamo a vedere se le nostre mammine si sono quietate.
Quando finalmente entrambe ebbero recuperato il respiro Sara, la mamma di Matteo, guardò turbata l’amica.
-Mi è sembrato di avere visto i ragazzi che ci osservavano,- disse.
-Quando?
-Mentre stavamo baciandoci...
-Ne sei sicura?
-Direi di si...
-E non ti sei fermata?
-Non ci sono riuscita... Stavo venendo e anche tu, dopo non c’era più nessuno.
Anna rimase un poco in silenzio, pensando alle parole dell’amica, poi un piccolo sorriso le illuminò il volto. – Be’, se è successo immagino che dovremo dare qualche spiegazione,- disse.
-Si, ma forse fingeranno di ...