1. Giusy e i suoi 11 minuti


    Data: 26/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Heroesfree, Fonte: Annunci69

    Il mio primo racconto che ho deciso di pubblicare è un omaggio a un grande scrittore anche se non credo che ne sarebbe felice se lo sapesse... è un po' lungo, spero vi piaccia, buona lettura
    
    by heroesfree
    
    Giusy e i suoi undici minuti
    
    Quella mattina Giusy si era svegliata a fatica, aveva ancora sonno ed era rimasta nel letto sotto le calde coperte a far riaffiorare i pensieri che le intasavamo la mente. Aveva fatto un sogno e cercava di metterlo a fuoco ma ricordava solo alcuni dettagli e pochi secondi. Di sicuro era un sogno erotico ma non riusciva a capire il luogo e soprattutto con chi si trovasse. Le sembrava di ricordare che addirittura non fosse con un uomo solamente ma che fosse al centro di più persone e ne era rimasta turbata, non tanto per il sogno, ma perché aveva compreso che il suo inconscio le stava mandando dei messaggi che, anche se non lo aveva ammesso a se stessa, erano le sue più grandi fantasie. Sentirsi preda e femmina e soddisfare più uomini era un desiderio che covava da tempo e che non aveva mai detto anche durante i rapporti che consumava con il suo compagno che sotto questo aspetto non le aveva mai fatto mancare nulla. Fantasia, vigore, complicità, tutto ai massimi livelli con il suo uomo, ma sempre e solo a due: la cosa iniziava a non bastare più a Giusy e la sua mente iniziava a farle comprendere che aveva necessariamente bisogno di far emergere e trasferire nella realtà le sue fantasie più sfrenate. Era rimasta nel letto così, cercando ...
    ... di ricordare come fosse nel sogno e le era parso di ricordare che più uomini la stavano inondando di sperma con lei al centro che godeva a sentirsi sporcata e dopo aver socchiuso gli occhi aveva iniziato a sfiorarsi; le mani erano finite sui seni morbidi e generosi che aveva toccato e stretto lentamente, sfilato la camicia da notte e allargato le cosce che aveva trovato bagnate al tatto con le dita.
    
    Drinnn, drinnn, drinnn
    
    Il suono del campanello la aveva improvvisamente destata da quello stato di torpore misto a piacere che la aveva fatta sprofondare, non era riuscita a ricomporsi così aveva messo un maglione lungo che la copriva fino a metà coscia e senza null’altro addosso era andata ad aprire. Ci aveva messo troppo tempo e non si era preoccupata di chi potesse essere alle 10 del mattino. Sarà il portiere che dovrà farmi firmare qualche raccomandata – aveva pensato – ed era corsa ad aprire ancora scalza.
    
    “Buongiorno signora – si era presentato un uomo che precedeva altre tre persone – siamo dell’Enel, dobbiamo controllare i contatori e sostituirli perché sono passati diversi anni da quando sono stati installati, possiamo entrare e nel dirlo aveva già messo un piede dentro casa.
    
    “Veramente dovrei ricompormi, stavo per andare a fare una doccia, magari potreste passare prima dai vicini così tra una mezzora sarò pronta”
    
    “Guardi – aveva insistito l’uomo alto e con la barba – sul piano non c’è nessuno e non si preoccupi che ci metteremo pochi minuti, dieci minuti ...
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