1. Giusy e i suoi 11 minuti


    Data: 26/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Heroesfree, Fonte: Annunci69

    ... fino in gola ma non si fermava, era un turbopompino, la sua bocca lo aveva accolto tutto ed era come se lo volesse staccare dal corpo del boss che non riuscì a controllarsi e le scaricò in gola tutto il suo sperma urlando: “Grandissima troia succhiacazzi, sborro zoccola sborro, sborrooo, sborroooooo. Era passato un minuto e 35 secondi e i tre capirono che vincere la scommessa sarebbe stato molto più difficile del previsto.
    
    “Con me non ce la fai puttana – disse il secondo - avanti e la prese per la nuca sbattendoglielo in faccia. L’uomo iniziò a pensare alle cose più tristi che avesse vissuto nella sua vita per evitare di venire subito mentre Giusy ancora sporca di sperma prima si pulì poi scese lentamente e inizio a leccare mentre con le dita iniziava a sgrillettarsi il clitoride gonfio e bagnato. Spompinava e si toccava, tre dita erano dentro la fica e la bocca si riempiva di cazzo duro. Giusy mugolava di piacere, sollevò gli occhi e vide il suo uomo che li teneva chiusi per smorzare l’eccitazione, iniziò a mugolare perché sentiva l’orgasmo arrivare e per godere si infilò due dita anche nel culo. Gli altri che guardavano arrapatissimi esplosero con un “Che grandissima troia rotta in culo e succhiacazzi, ha un cazzo in bocca e le dita nella fica e nel culo” l’uomo non riuscì a vincere la curiosità di poter vedere questa scena e aprì gli occhi: vide le tette che ballavano, lo sguardo arrapato di Giusy che succhiava e godeva e la visione gli fu fatale perché come il primo ...
    ... venne urlando: “Puttana hai vinto tu, sei la migliore bocchinara del mondooo e sborrò tutto ancora in gola. Tre minuti e quindici secondi era un’ottima performance tanto che prima di ricominciare Giusy andò a prendersi un bicchiere d’acqua. La naturalezza e la sicurezza che ostentava era ormai un’arma e gli ultimi due avevano compreso che sarebbe stata cosa ardua resistere. Il terzo però si mise in piedi con il cazzo duro e la fece accomodare con un ghigno sul viso che sembrava dire che avesse diverse carte da giocare. Giusy comprese che questa volta avrebbe dovuto dare fondo alle sue capacità di provetta pompinara e soprattutto sapeva che l’uomo aveva una mossa segreta ma era certa di poterla scoprire anche perché non aveva molto tempo a disposizione. Iniziò il suo pompino sempre al solito modo, imboccando lentamente la cappella fino alla base, passaggio sulle palle e risalita fino al glande, sentiva le vene pulsare del cazzo duro ma capiva che l’uomo, pur apprezzando molto il suo lavoro di bocca, fosse ancora lontano dal raggiungere il piacere; aumentò il ritmo senza esito, l’uomo resisteva sempre con quel sorriso di chi si sente forte; dopo averlo guardato in faccia con il cazzo sempre teso e duro mentre abbassò gli occhi vide che l’uomo si teneva sulle punte dei piedi, un segno che lei aveva compreso e con una mossa a sorpresa lo aveva spinto sul letto saltandogli addosso e riprendendo il pompino. Adesso era tutta un’altra cosa, mentre in piedi i muscoli contratti erano ...
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