1. Vite disordinate - Sonia.


    Data: 26/10/2018, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    Roma... una vita fa. La giornata è una di quelle nella quale tutto va storto. Stare in giro per tutta la sera e parte della notte e non rimediare una lira, piove da diluvio e per mangiare dover promettere il cazzo a un cameriere finocchio di una pizzeria di Piazza Barberini. Promessa da mantenere. Quando rientro, la sorpresa. -Ho dato la tua camera a una ragazza... tu da ora dormi nello stanzino- Fanculo! Accidenti a te vecchia megera...! Lo stanzino? Un loculo! Senza finestra e tanto piccolo che per muoversi bisogna essere contorsionisti. Ma la vecchia riesce ad essere convincente. -Sempre se ti va... altrimenti smammi, ma prima mi paghi le due settimane che mi devi...- Ve bene, mi arrendo. Devo recuperare la mia roba. Allora avevo un completo blu, uno e unico, lo usavo per presentarmi per qualche colloquio, due camicie e due jeans, la biancheria al minimo, due paia di scarpe e dato che l'armadio non possedeva grucce per appendere tenevo tutto nella valigia. Una vecchia macchina da scrivere e un pacco di fogli dattiloscritti completava il tutto. Busso, nessuna risposta. Penso che sia nel bagno nel corridoio e decido di entrare, mi dico che in un attimo prendo la valigia e esco... Entro in camera, lascio la porta aperta, alcuni indumenti femminili sulle sedie e su uno dei due letti. Apro l'armadio e ora sopra alla mia c'è una valigia più grande, certamente della nuova ospite. La curiosità? Si. Non resisto alla tentazione di aprire la valigia e fra un mucchio di indumenti, ...
    ... inseriti in fretta evidentemente, ci sono delle banconote, da cinquantamila... da centomila, così a mucchio, accidenti! Una piccola fortuna, almeno per le mie esaurite risorse. Come si dice? L'occasione fa l'uomo ladro? In quel momento... lo confesso, ebbi la tentazione di arraffare tutto e prendere la porta... poi sento dei movimenti nel corridoio e io chiudo la valigia, prendo la mia, chiudo l'armadio e mi allontano. Entra una ragazza, una donna, ha un asciugamano intorno al corpo, un gran bel corpo. Ma il viso? Una maschera blu e nera di ecchimosi, gonfio, come avesse subito una brutta pestata. -Ah... chi sei...?- Una slava dall'accento. Chiarisco la situazione, faccio per andarmene. Lei si scusa. -Per causa mia? - -Si... ma comunque è così che doveva essere. Tu non centri- Con noncuranza lascia cadere l'asciugamano, ha un corpo splendido, un seno prosperoso e tutto il resto in linea, poi girata... indossa una camicia lunga che le copre completamente il sedere. -Sai... io mi faccio gli affari miei ma se vuoi un consiglio, dovresti mettere del ghiaccio sul viso, almeno ti ridurrebbe il gonfiore- -Dici?- -Te lo vado a prendere io...- Vado in cucina, la vecchia sta guardando la tv, ma non dorme mai? Le chiedo del ghiaccio, indica il frigo poi mi da, gentilezza inaudita, un paio di sacchetti di plastica dove contenerli e un asciugatoio pulito. Torno e lei è distesa sul letto, mi siedo accanto e piano con precauzione le appoggio il ghiaccio sul viso. -Anche a me è successo, sai... ...
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