1. Un trenino in regalo


    Data: 27/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo

    Ricordi dalle festività.
    
    Danielino, diversamente a quanto poteva far supporre il suo abbreviativo, aveva veramente una bella fava.
    
    Una ventina d’anni, biondino tendente al rosso, piuttosto alto e magro come un chiodo.
    
    Lo conobbi grazie a R. che, come sapete era una delle femminucce con le quali lesbicavo, una fidanzatina che però con me era maschio, assidua dell’oratorio, che ogni tanto era protagonista delle “feste”, ovvero, da brava zoccoletta, mi aiutava, assieme a Virna, a soddisfare i partecipanti. Ho già raccontato di lui ma non finirei mai, era veramente carino, con un cazzo dalle dimensioni perfette ed un culetto da favola. Un visino dolce ma con lo sguardo perverso da maiala, vi ribadisco che io pendevo dalle sue labbra e dal suo cazzo e che facevo tutto quello che voleva, ma proprio “tutto”, ci baciavamo profondamente, lo leccavo da cima a fondo, gli bevevo tutto, piscio compreso, mi facevo orinare nell’intestino mentre mi inculava, lo facevo divertire facendomi infilare nel culo qualsiasi cosa avesse a disposizione, magari dopo avermi legato e sculacciato, e poi andavo da chiunque volesse lui, mi offriva come un regalo, proponendomi per qualsiasi tipo di prestazione desiderassero. Obbedivo ciecamente al mio padroncino (come sapete non era l’unico), lui se ne approfittava ma faceva bene. Intendiamoci, anche con gli altri ero così mi facevano di tutto, ma con R. era diverso, probabilmente ne ero innamorato.
    
    Inoltre questa furbetta sovente mi doveva ...
    ... accompagnare da M. quando questo mi possedeva, o meglio, il mio culetto era il preferito di questo maschio ma siccome gli piaceva anche quello di R., a volte lo montava, capitava anche che ci scopasse tutte e due puttanelle assieme, si divertiva, un po’ nel mio e un po’ in quello di R. che, inevitabilmente, poi mi penetrava a sua volta e in questo caso era M. a guardare. Comunque avrete capito che a M. gustava parecchio esibirsi mentre prendeva quello che reputava suo per diritto divino.
    
    R.
    
    era vicino di casa di Danielino che, invece, io conoscevo appena perché non aveva mai frequentato i locali parrocchiali. R. me ne parlò approfonditamente proprio al termine di uno di questi incontri (tra l’altro quella volta lì gli spettatori erano più numerosi perché c’era anche Virna ed anche altri tre guardoni che, d’accordo con M., ci seguirono per osservare. Eravamo nel periodo natalizio ed io ero utilizzato spesso come “regalo” da parte dei maschi. Visto il pubblico, tra l’altro piuttosto divertito perché noi fighette indossavamo solamente delle strisce argentate ed un berretto da Babbo Natale, dovemmo dare il massimo. Si può parlare di “strenna” perché venni uasto proprio come dono natalizio, una vera bambola, ci furono parecchi giochetti, tra l’altro mi viene in mente che M., Virna ed R. mi orinarono in bocca mentre tenevo una bottiglia di spumante infilata nel culo, ci infilarono anche altre cose, fra le quali una pallina di natale a forma di pera, una candela dorata con ...
«1234...7»