Una giornata al mare in famiglia (terza parte)
Data: 27/10/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: suntopless, Fonte: Annunci69
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Ormai con Yoko stavamo insieme da diversi mesi. Ci sembrò naturale conoscere i nostri rispettivi genitori.
Fu così che una domenica Yoko venne a pranzo dai miei. Fu un’esperienza tranquilla. Dopo un primo momento di previsto imbarazzo, sia Yoko che i miei si piacquero e cominciarono a comportarsi normalmente.
Fu il mio turno il sabato successivo.
Venni invitato per la cena e mi trovai davanti una famiglia normale, semplice e simpatica.
La madre di Yoko era, oltre che un’ottima cuoca, una donna piuttosto piacente e molto alla mano.
Il padre era un uomo sempre allegro e disponibile. Uno che amava la compagnia, stare insieme agli altri e soprattutto mi accolse immediatamente in modo semplice e naturale.
Alla cena partecipò, anche se in parte, pure la sorella minore di Yoko, May.
Un paio d’anni più piccola di Yoko, May era una bella ragazza poco più in carne della sorella e soprattutto con due tette più grandi che era impossibile non notare sin da subito.
Cenò con noi e per quel poco che la conobbi mi sembrò anche lei piuttosto semplice e soprattutto disponibile a fare amicizia con me, ma la maggior parte del tempo la trascorse al telefono.
A più riprese infatti si eclissò per parlare al telefono con un certo Giuseppe.
A quanto pareva conosceva questo ragazzo da un paio di settimane e forse stava per nascere qualcosa tra loro.
Dopo l’ultima telefonata però tornò ...
... a tavola piuttosto arrabbiata, poi capii il perché.
La cena era terminata e ci andammo tutti ad accomodare in salotto per continuare a chiacchierare ed a conoscerci meglio.
Anche mentre eravamo lì May si allontanò per qualche momento, ma questa volta non per stare al telefono, ma semplicemente per indossare il pigiama visto che si era fatto abbastanza tardi.
“Non ti offendi se mi sono messa il pigiama vero?” disse subito quando tornò.
“No, assolutamente.”
“Sai ho già sonno e tra un po’ probabilmente andrò a dormire piuttosto che fare una figuraccia davanti a te perché quando ho sonno crollo, letteralmente, e non capisco più niente.”
“Ma non ti preoccupare anzi, visto che si è fatto piuttosto tardi, ne approfitterei per togliere il disturbo.”
“Ma che andare via! Ma che disturbo! Dai resta un altro po’! Ancora ti devo fare assaggiare un po’ di limoncello che fa mia moglie. E’ ottimo!”
“Ma possiamo fare un’altra volta!” tentai di oppormi, ma lui era già in piedi per prendere i bicchierini mentre la moglie era già andata in frigo a prendere la bottiglia ghiacciata.
Mi accorsi solo allora che May aveva indossato un pigiamino piuttosto normale, ma un po’ trasparente e largo. Aveva tutte le gambe nude perché indossava dei piccoli pantaloncini e la maglia, evidentemente senza reggiseno, con una scollatura piuttosto larga e soprattutto bianca semitrasparente.
Non è che vidi granché quella sera, si intuirono piuttosto bene le ombre delle grosse areole di ...