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Data: 28/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: MrNessuno
... spegneva il proiettore e ci liquidava per la pausa pranzo.Con le luci che si riaccendevano vidi Cecilia con la coda dell'occhio che scattò cacciando la sua biancheria nella borsa. Mi rivolse un sorriso poi si unì alla mischia di gente che usciva dall'aula.Mangia come al solito tranquillo alla mensa, ma a differenza degli altri giorni non avevo molta voglia di stare a chiacchierare con gli altri, motivo per il quale tornai all'aula, ma prima decisi di fermarmi nel bagno, sicuramente un po' di acqua fredda pensai mi potesse aiutare.Appena entrai sentì dei passi dietro di me e vidi Cecilia che chiudeva la porta alle sue spalle.�Stai diventando una persecuzione!� Anche se pensai che fosse decisamente una persecuzione dannatamente attraente.�Oh andiamo lo vuoi fare quanto me.� In effetti aveva ragione, mi trattenevo solo perché ero fidanzato.Sbuffai, mentre lei si toglieva la maglietta e mostrava la sua splendida quarta di seno, perfettamente sorretta da un reggiseno di pizzo nero, che sulla sua carnagione così chiara faceva da perfetto contrasto.�Io la tua ragazza non la conosco, fuori da qui io e te non abbiamo nessun legame, rimarrà un segreto tra me e te.� Cecilia si mise a braccia conserte in modo da mettere ancora più in risalto il suo seno, cosa che non pensavo umanamente possibile.�Puoi mettermelo dentro e venirmi sulle tette o sulla faccia, puoi farmi tutto quello che vuoi.� Usò un tono che penso ricorderò per sempre, era un concentrato di pura seduzione ed era difficile ...
... resistere a quell'invito.Mi piacerebbe dire che sono rimasto fedele, che non ho tradito la mia ragazza e che sono uscito da quel bagno, ma fui debole e afferrandola per il braccio la portai in un cubicolo.Aveva le spalle rivolte alla parete e la vidi sorridere prima di posare le labbra sopra le sue, incontrando quasi subito la sua lingua, che si avvolgeva avida intorno alla mia.Intanto mi slacciavo i pantaloni e tirai fuori il mio uccello che svettava bello rigido verso Cecilia. Quest'ultima si fece sollevare da me, circondandomi i fianchi con le sue gambe, io sfruttai contemporaneamente la mia forza e il muro a cui era appoggiata Cecilia per sostenerla.Aveva il mio cazzo dentro di lei, ma ancora non si muoveva. Mi diede un leggerissimo schiaffetto e io puntai i miei occhi verso l'alto, dove a pochissimi centimetri vidi i suoi che mi guardavano severo: �Qualsiasi cosa accada, non venirmi dentro, capito?�Annuì convinto e lei come risposta iniziò a muovere i fianchi, da prima molto lentamente aumentando a poco a poco la velocità. Quando fui un po' più sicuro e sentì l'eccitazione che mi faceva esplodere, iniziai a muovermi assieme a lei, ma a differenza sua più che veloci i miei colpi erano più forti, anche se non tanto veloci.Sentivo il corpo di Cecilia che vibrava, completamente avvinghiata a me e la sua figa stretta che avvolgeva completamente il mio cazzo, ogni colpo la sentivo trattenere il più possibile i gemiti, era comunque un bagno pubblico del piano e sarebbe potuto ...