1. La Rossa


    Data: 27/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    La RossaLa pioggia scura, sporca e inquinata cadeva fitta e sottile sul parabrezza dell'auto. I tergicristalli ormai usurati stridevano nel loro ritmico, ipnotico incedere lungo il vetro. La fredda luce a led del lampione sotto cui eravamo parcheggiati illuminava appena l'interno del nostro abitacolo in quella plumbea notte di settembre.Carlo, seduto al volante si era appena macchiato la divisa nera con una schizzata di maionese dal terzo tramezzino con cui si stava praticamente ingozzando. Io tornai a guardare, senza vedere, fuori dal finestrino le gocce che battevano sul freddo vetro contro cui la mia fronte era appoggiata. Mancavano ancora tre ore alla fine del turno, tre ore all'alba di un'ennesima nottata senza senso.Erano ormai passati 5 mesi e 8 giorni da quando Elisabetta se n'era andata. Semplicemente ero rientrato a casa ed era sparita, insieme alle sue cose e anche diverse delle mie. A conti fatti non era stata una così grande idea portarmela a casa, ma era riuscita a farmi perdere la testa, e poi aveva un modo di scoparmi assolutamente irresistibile. Mi ero ritrovato innamorato perso senza accorgermene.Non avevo più toccato una donna da allora, probabilmente non ero mai stato così a lungo senza godere, almeno da quando, ragazzino, avevo scoperto i primi piaceri della masturbazione.Il microauricolare innestato dietro l'orecchio emise la nota pulsazione prima di una comunicazione dalla centrale, quindi la voce roca del maresciallo di guardia cancellò le immagini di ...
    ... Eli dalla mia mente.- Auto 13, segnalate urla e rumori sospetti al terzo piano in via Umberto Bossi, civico 138, andate a controllare -Risposi io mentre Carlo ingoiava in un solo boccone il resto del tramezzino.- Auto 13 ricevuto, intervento in dieci minuti massimo - Si pulì le dita sui pantaloni, mi guardò con un'alzata di spalle.- Solita lite familiare? -Chiese senza aspettarsi una risposta da me, quindi schiacciò il pulsante rotondo dell'accensione. Il motore elettrico si avviò con un ronzio. Silenziosamente e con i lampeggianti appena accesi accelerò lasciando il ciglio della strada. Impiegammo sette minuti.Entrammo nel portone salendo rapidi le scale, una coppia di anziani ci aspettava al secondo piano, con la porta semiaperta. Vedendoci arrivare la spalancarono.- Di sopra. L'appartamento di sopra. Sono ore che sentiamo gridare e fare rumore, sembra una guerra, chissà che fanno -Ci disse la signora sbracciando verso l'alto, il marito si limitò a annuire vistosamente, con uno sguardo rassegnato.- Non si preoccupi signora, ci pensiamo noi, ora rientri in casa e stia tranquilla -Le rispose Carlo sorridendo.Io intanto stavo già salendo l'ultima rampa. Giunti in cima ci avvicinammo alla porta, appoggiai l'orecchio e sentii una voce femminile che si lamentava ad alta voce. Bussai forte.- Carabinieri signora, apra la porta per favore -I mugolii e singhiozzi non cessarono ma nessuno si avvicinò. Provai a bussare e chiamare ancora un paio di volte, a voce alta, senza esito.Io e ...
«1234...7»