La Rossa
Data: 27/09/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu
... forse. Diceva che era solo per divertirsi un po'. Ora, vorrei solo andare a casa. -L'aiutai a cercare i suoi vestiti, non trovò, o forse nemmeno cercò l'intimo. Indossò rapidamente uno stretto tubino nero e a fatica si infilò un paio di décolleté nere con tacco a spillo. In ginocchio raccolse poi una borsetta sotto al letto. Mi guardò, si girò, e corse in bagno.La sentii vomitare alcune volte, poi udii lo sciacquone, quindi il rubinetto scorrere per diversi minuti. Nel Frattempo la porta si aprì lasciando entrare Carlo. Mi guardò, scarmigliato e stropicciato in piedi in mezzo alla stanza. Inarcò un sopracciglio senza dire nulla.- Non è stato facile tenerla finché non le è passata sai. -Dissi distogliendo lo sguardo e avvicinandomi a uno specchio sul muro. Mi aggiustai capelli e colletto e raddrizzai meglio la giacca.Lei uscì dal bagno pallida e barcollante, mi avvicinai e la presi sottobraccio sorreggendola.- Non lo conosceva, la portiamo a casa. -Scese le scale la facemmo entrare nell'auto e l'accompagnammo. Carlo si appuntò le sue generalità copiandole dalla patente che lei gli passò prendendola dalla borsa, quindi l'accompagnai alla porta. Prima di entrare mi guardò, Gli occhi erano ancora arrossati, e assolutamente splendidi come e più di prima. Mi porse esitante la mano, poi scrollò la testa e mi abbracciò. Una stretta rapida, esitante e si voltò, entrando in casa. Un attimo prima di chiudere mi parlò un'ultima volta.- ...
... Grazie. Io... sono Margherita, ma gli amici mi chiamano Meg. -Chiuse la porta e tornai all'auto. Aveva smesso di piovere e una pallida luce stava spuntando dietro gli alti palazzi. Il turno era finito.Della primavera inoltrata mi piaceva soprattutto il passaggio alla divisa estiva. Finalmente si smetteva di sudare ad ogni movimento nella lana pesante. Arrivato a casa aprii piano la porta, cercando di non fare troppo rumore. Mi sentì lo stesso.Corse verso di me, i piedi nudi schioccavano lievi sul parquet e lei era come ogni giorno una visione assolutamente fantastica.- Bentornato amore mio. -Mi abbraccio e baciò appassionatamente. Poi mi guardò curiosa. Non riuscivo mai nasconderle nulla, aveva subito visto nel mio sguardo qualcosa di diverso, la sorpresa. Un ampio sorriso le attraversò il viso facendole brillare gli occhi di pura gioia. Fece piccoli cenni con il viso, come per incitarmi a parlare.Tolsi dalla tasca una piccola scatola e la feci scivolare nella sua mano. L'aprì come un bambino che scarta il più grosso pacco dell'albero a natale.- Abbiamo fatto un grosso sequestro stanotte, con diversi arresti. -Le dissi togliendomi la giacca.- Non è stato difficile rubarne un po'. -Nella sua piccola mano brillava una manciata di pillole rosse.- Ti amo. -Mi disse passandosi la lingua sulle labbra. L'abbracciai attento a non farle cadere, le diedi un bacio sul collo e l'accarezzai con la lingua lungo il mento.- Ti amo anch'io Meg. -