La mia nuova vita - Spiata dal figlio del mio nuovo compagno 2
Data: 02/11/2018,
Categorie:
Voyeur
Autore: Momy, Fonte: EroticiRacconti
... buon motivo. Scesi in giardino, dovetti indossare un lungo compricostume per vincere il mio imbarazzo ad uscire nel corridoio. Raggiunsi la piscina senza incontrare nessuno per fortuna, presi una delle sdraio e con un po' di fatica la spostai dove avevo stabilito. Ebbi un momento di esitazione prima di scoprirmi, ma alla fine riuscii a farlo e a stendermi frettolosamente a pancia in giù. Attesi, il sole rovente rapidamente prese a scaldare la mia pelle, specialnente quella poco abituata che di norma rimaneva coperta sotto i bordi del costume. Decisamente scottarsi non faceva parte del piano... Presi da terra la bottiglietta di filtro solare spray che avevo con me e mi diedi due abbondati spruzzate sulle natiche. La spalmai prima con attenzione sulle strisce di pelle lattea e vulnerabile lasciate scoperte dal piccolo tanga, poi con lentezza e deliberata voluttà, disegnado larghi cerchi un gluteo per volta, mentre sbirciavo la finestra alle mie spalle. Mi corse un piccolo brivido lungo la schiena quando notai l'atteso baluginare dietro di vetri oscurati dal sole. Il pubblico era arrivato... Mi stesi di nuovo a pancia sotto, sentivo il cuore battermi nelle orecchie. Galvano era lì, mi guardava... Era probabile che si stesse masturbando, come la volta scorsa... Respinsi con forza l'immagine che avevo di quando l'avevo sorpreso e mi costrinsi all'immobilità a dispetto di un crescente quanto immotivato senso ilarità. Il piano era piuttosto semplice... Per riuscire a comunicare ...
... con Galvano, dovevo prima di tutto metterlo a proprio agio, tranquillizzarlo. Mostragli che non avevo problemi a stendermi a prendere il sole in giardino dopo quello che era successo, mi sembrava il modo migliore. Una specie di ramoscello d'ulivo. Avevo pure spostato il lettino dall'altro lato della piscina, più vicino alla villa e proprio sotto la sua finestra, per assicurarmi che mi notasse. Di più, volevo che gli fosse chiaro che sapevo che mi stava guardando e che non mi dava fastidio. Questo avrebbe posto di certo le basi per una nostra più rilassata comunicazione: ero convinta che se il ragazzo non avesse avuto paura di essere sgridato, certamente avrebbe acconsentito a parlare dell'argomento, nonostante la sua patologica timidezza. C'era ovviamente un piccolo rischio in tutto ciò, il rischio, calcolato, che un ulteriore mia esposizione mi facesse prestare il fianco ancor di più nel caso Galvano o sua sorella stessero già operando per screditarmi. Avevo tuttavia ritenuto che la presenza di Sebastiano in casa in quello stesso momento, seppure chiuso nel suo studio a lavorare, potesse essere una sufficiente assicurazione per me. Sarebbe stato difficile sostenere che avessi tentato qualcosa di sconveniente mentre c'era lui in casa, nel peggiore dei casi, se accusata di qualcosa, avrei potuto nascondermi dietro il classico 'la malizia è nell'occhio di chi guarda' è passare semplicemente per donna poco accorta o al più affetta da un'innocua, altresi scoveniente eccesiva ...