In viaggio di lavoro
Data: 02/11/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: michiamanotu, Fonte: Annunci69
... po'.
Giunti in hotel i tre presero le chiavi delle loro stanze e si separarono. Appena entrato in camera Mattia non poteva credere di trovarsi in un hotel in centro ad Amsterdam e decise di provare la doccia. Si tolse tutti i vestiti, gettandoli sul letto ed entrò in bagno. Il suo corpo tonico ma minuto era ricoperto di pochi peli, tranne sul pube. La sua carnagione chiara e i suoi capelli biondi accentuavano quell’incertezza adolescenziale che ancora permaneva dentro di lui, seppur ormai lavoratore autonomo. Mentre si lavava i suoi pensieri finirono su Claudia e sul suo discorso in aereo. Poi su Claudia e basta. Quella ragazza, anzi, quella donna piaceva davvero molto a Mattia. Qualcosa nella sua sicurezza, nella sua capacità di gestire così bene il suo lavoro, lo eccitava. E poi c’era quel corpo. Quelle labbra. Quel seno. L’erezione fu immediata e la sega con copiosa eiaculazione che ne seguì inevitabile. Uscito dalla doccia e rivestitosi, Mattia provò ancora l’ansia di quella mattina sull’aereo e decise di andare a rileggere le fotocopie che Claudia gli aveva dato in aereo. Mentre le ripassava un po’ annoiato, notò che subito dopo le fotocopie c’erano anche i fogli originali, appunti presi a mano dalla collega, che doveva averglieli consegnati per errore. Conoscendo la natura metodica della ragazza, Mattia decise che forse era il caso di andarla a disturbare per riportargli i suoi fogli, dato che sicuramente avrebbe voluto rileggerli anche lei.
Arrivato alla porta ...
... della collega, fece per bussare, ma si accorse che la porta, sebbene sembrasse chiusa, non era effettivamente stata tirata abbastanza forte, e con la pressione della sua mano si aprì. La stanza di Claudia era più grande di quella di Mattia e aveva un piccolo, e in quel momento buio, atrio, che, tramite una porta, sulla destra, dava sulla vera e propria camera da letto. Mattia fece per entrare e soffocò a malapena un “Permesso” incerto, rimanendo poi fermo in penombra sulla porta. La scena davanti ai suoi occhi lo lasciò attonito per diversi secondi. Giorgio, nudo, con il pisello venoso, duro e pulsante, stava in piedi al centro della stanza, mentre Claudia a terra, ai suoi piedi, intenta a leccarglieli. Le mani legate dietro la schiena con una corda rossa. Sui capezzoli due mollette che li stringevano oscenamente. I due erano così presi dal loro gioco che non si accorsero dell’entrata del ragazzo, ancora impietrito, e continuarono in quello che stavano facendo. Giorgio, dall’alto, incitava la sua bella dipendente a continuare col suo lavoro.
“Brava. Lecca bene, troia. Lecca bene, che se mi fai contento ti scopo”.
Claudia sembrava eccitatissima e mentre leccava i piedi del capo con devozione cercava i suoi occhi. Ogni tanto uno sputo dell’uomo la colpiva sul volto, o sul corpo, un po’ dappertutto e in quei momenti la ragazza era visibilmente scossa da fremiti di eccitazione che non riusciva a trattenere. Tra le sue gambe era tutto umido e non di saliva.
Il cuore di ...