1. L'amante lappone


    Data: 02/11/2018, Categorie: pulp, Autore: M.m

    ... merda, non si era realizzata, non lavorava come avvocatessa, faceva da mangiare dalla mattina fino alla sera, lavava dalla mattina alla sera, la sua bellezza era sfiorita a causa della fatica, però aveva il marito ricco e sessualmente avvenente,allora andavo bene io, quando c'era da pavoneggiarsi, quando c'era da fare la regina con le amiche, quando c'era da fare la donna fortunata, non ne potevo più, letteralmente, però la sua voce era aggressiva e violenta, non avevo nemmeno il diritto di riposarmi, di lasciarmi andare, dii essere felice nei miei sogni, nulla, ero prigioniero della sofferenza. Mia moglie urlava il mio nome, Fabio, quando si incazzava non c'era nulla che potesse fermarla, era come una cascata, mi trascinava,mi distruggeva, mi sbriciolava,l'unica cosa che mi rimaneva da fare era arrendermi, subire, non fiatare, accettare tutto quello che mi rimproverava senza battere ciglio, a niente serviva farsi le proprie ragioni, chiedere perdono, supplicare pietà, cercare di venire ad un compromesso, era lei che aveva ragione, era lei la povera santa martire, era lei che era perfetta, era lei che sbraitava e decideva cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato, io ero solo una larva, un verme, una nullità, lei non era cattiva e nemmeno sadica, lei aveva ragione, era tutta colpa mia, ero io che non mi ero messo bene il preservativo e che le avevo dato due figli, ero io che ero sempre assente e che vedevo quella casa come un albergo, ero io che ignoravo la mia famiglia e che ...
    ... pensavo solo al lavoro, ero io ad essere colpevole, lei era solo una povera vittima,lei aveva ragione su tutto, lei era un'anima candida, io invece ero cattivo, ero un demone, ero ingrato, dovevo riconoscerlo, la puttana me lo ricordava sempre, io non avevo la forza di ribellarmi, ero sottomesso,ero succube, ero spiaccicato e non avevo nessuna via di fuga, era questa la sensazione, non vedere alcuna speranza per il futuro tranne il suicidio, non vedere nessuna salvezza, nessuna rinascita, non vedere niente se non l'oscurità più impenetrabile, solo sofferenza, lacrime e dolore, era questo che non tolleravo, era questo che mi portava all'esaurimento. Annika era una mia collega, mi aveva invitato a cena a casa sua, mi aveva accolto con un sorriso meraviglioso e stupendo, un sorriso tutto per me, un sorriso puro e disinteressato, nessuno era mai stato così dolce e buono con me, invece quella donna mi aveva invitato, mi aveva accolto, mi aveva dato il ben venuto, mi aveva abbracciato, quella donna era stata gentile con me, non avevo mai provato una sensazione simile, i miei genitori e mia moglie non si erano mai sforzati di essere gentili con me, invece Annika lo era stata, il cuore mi si accese di amore, c'era una persona che teneva a me, che provava dei sentimenti puri e limpidi nei miei confronti, che non mi odiava e non mi vedeva come un fardello, Annika aveva preparato le patate al forno con le cipolle e la panna e il salmone affumicato, si era data tanto da fare per me, non ...
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