1. L'amante lappone


    Data: 02/11/2018, Categorie: pulp, Autore: M.m

    ... me lo rinfacciava, non mi ricordava l'ora a cui si era dovuta svegliare, la fatica che aveva fatto, quanto si era rotta la schiena e quanto si fosse sacrificata per me, no, non mi rinfacciava niente, semplicemente aveva voluto fare una buona azione nei miei confronti perché mi voleva un mondo di bene. Andò un attimo in bagno, tornò, era vestita in modo diverso, Annika veniva da Rovaniemi, il paesino di Babbo Natale, pensavo alla festa di Natale, quando ero piccolo sognavo che Babbo Natale sua moglie mi venissero a prendere, che mi salvassero da casa mia, che mi dessero tutto l'amore che non avevo mai ricevuto, non volevo i regali, volevo l'amore, volevo che mi portassero a Rovaniemi, volevo andare ad abitare in quella casa,tra gli elfi e i folletti, volevo che mi consolassero, che mi dicessero che non c'era nulla da temere, che sarebbero sempre stati con me e che non mi avrebbero lasciato mai più, non succedeva mai e sotto l'albero trovavo sempre una lettera al posto dei regali, una lettera che mi diceva quanto fossi stato cattivo, quanto avessi fatto arrabbiare i miei genitori, come non fossi meritevole di alcun regalo, erl colpevole, ero una merda fatta carne, ero un bambino terribile, pensavo al Natale con mia moglie e con i nostri figli, c'erano tutti i parenti di mia moglie, lei, insieme a tutta quella gente, sembrava l'ape regina, tutti che la compativano, che la coccolavano, che la trattavano da martire innocente, tutti che guardavano male me, il marito cattivo, il ...
    ... marito che la faceva stare male, il marito che la trattava come una schiava, che era un ingrato del cazzo, tutti mi guardavano male, io, dopo essermi scopato la loro figliola adorata, dopo averla messa incinta, dopo averla trasformata nella mia colf, pretendevo anche di passarla liscia, tutti erano incazzati con me,mia moglie aveva tutti gli sguardi di misericordia puntati sopra, tutti invece odiavano me, pensavo ai gemelli che correvano per la casa, che rischiavano di rompere gli oggetti preziosi, la puttana che mi ordinava di fermarli, di comportarmi da padre responsabile mentre mi sfotteva con i suoi genitori, pensavo a tutte queste cose mentre Annika scendeva dalle scale. Annika indossava un baby doll di pizzo scuro, i seni estremamente grossi e solidi come angurie premevano contro la stoffa, la striscia di pelo nero che spaccava in due le grandi labbra faceva capolino, era biondissima, aveva gli zigomi pronunciati, era perfetta, mi dimenticai di tutto, del sorriso con cui mi aveva accolto, della sua gentilezza, di quelli che mi aveva cucinato, di quanto si fosse data da fare per me, di come avessi trovato una persona che mi volesse bene per davvero, ora tutto era cambiato, ora che l'avevo vista in quel modo, ora che avevo capito le sue intenzioni, non la vedevo più come una persona, la vedevo come una bambola gonfiabile parlante ed estremamente realistica tutta per me, era bello masturbarsi, quando non ne potevo più di lavorare, quando ero stanco, quando pensavo a cosa mi ...
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