Mai rubare un'anima al diavolo
Data: 04/11/2018,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Edipo
... ripeteva continuamente:" Confessa! " Arrivati alla piazza del paese fu fatto scendere, fatto sedere su un sedile di ferro e legato a un palo, le spalle alla chiesa di cui era stato parroco e di fronte alla casa del notaio Motta, dove Lucia in lacrime guardava il suo vecchio amante. Fra' Prospero e altri frati praticavano esorcismi per scacciare i diavoli e spruzzavano acqua santa sul condannato. "Confessa!" gli intimavano. "Sto per morire, ho sempre detto la verità." "Confessa!" Una torcia cadde sulla paglia raccolta attorno al palo e il fuoco divampò. "Confessa!" E dalla voce del bruciato vivo giunsero parole in latino:"Miserere mei, Deus, parce eis, miserere". L'odore di carne bruciata si sparse nell'aria e i ceppi ardenti accolsero il corpo dell'ex parroco." Lo sguardo di tutti noi andò al fuoco che bruciava nel camino e un brivido ci attraversò la schiena e a qualcuno sembrò di sentire uno strano odore nell'aria. Umberto fissava anche lui il fuoco e riprese a parlare lentamente. "La calma e il coraggio con cui il condannato aveva affrontato la morte avevavo destato impressione e commozione ma i suoi carnefici li attribuirono all'opera del diavolo che aveva reso il corpo del suo adepto insensibile a torture e supplizi. Del resto che fosse colpevole lo dimostrò il fatto che le ragazze che aveva reso indemoniate, guarirono tutte dopo la sua morte, soprattutto Mariannina che entrò in un convento di orsoline dove con il nome di suor Benedetta godette fama di santità. Ora ...
... dice la leggenda che tutti i carnefici di Ianuario morirono nel giro di un anno. L'ultimo fu fra' Prospero, la cui fine, si disse, fu preceduta dalla visita di un misterioso personaggio che si recò a parlargli nel suo convento. Dopo la visita Prospero iniziò ad avere tremendi dolori addominali che lo portavano a vomitare di continuo materia così nauseabonda che nessuno poteva stargli vicino. Dopo una settimana di agonia morì, con il ventre tremendamente gonfio. Chi era il misterioso visitatore?" Fece una pausa da consumato attore. "Io immagino che il misterioso essere fosse un bellissimo giovane che parandosi davanti al frate gli abbia detto:"Sono venuto a riscuotere il mio debito, padre." "Come posso avere un debito con voi se non vi conosco?" "Mi avete rubato una cosa che era mia". "Io? Io rubare a voi?" "L'anima di don Ianuario era mia da sempre, un prete corrotto e vizioso non poteva che essere mio. Ma voi lo avete fatto morire da martire e per questo le sue colpe gli sono state tutte perdonate e io ho perso un'anima che già vedevo nel mio regno. Ora, in cambio, voglio la vostra." Fra' Prospero capì di essere in presenza del Gufo infernale, del Drago, del Serpente, di Belzebù in persona. E capì di essere perduto: lo stregone era morto da martire e il sant'uomo moriva da indemoniato. Ora io non so se c'è un aldilà, se esistono un paradiso e un inferno ma penso che sia bellissimo immaginare che il corrotto e donnaiolo parroco ora riposi nel primo e l'integerrimo e purissimo ...