1. La troia di una vita


    Data: 04/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Inconsolabile, Fonte: EroticiRacconti

    ... informazioni correnti sulla casa, i figli e il lavoro non mancava mai l’aggiornamento sul sesso. A volte ero io che chiedevo – “ti sei divertita oggi?... “quanti ne hai preso?...” A volte era lei che mi voleva raccontare: “Che bel pomeriggio oggi… ho lasciato il bambino a mia sorella e sono andata all’appuntamento. Mi ha portato in una spiaggetta in mezzo agli scogli, poco lontano da dove ero con mia sorella poco prima. Io non volevo scopare così, all’aperto, perché c’erano parecchie barche non troppo lontano. Allora lui si è messo di fianco e ha cominciato a strusciare il cazzo contro di me. È andato avanti un bel po’, fino a godere e schizzarmi tutta la pancia di sborra”. –E tu cosa hai fatto? “A quel punto gli ho dato tanti bacini, come per consolarlo. Poi mi sono alzata e gli ho detto di seguirmi. L’ho portato a casa e abbiamo scopato sul letto, bene. La sua sborrata tra gli scogli mi aveva eccitato al massimo e una volta a letto mi sono fatta sbattere forte.” Un’altra volta alla solita telefonata della sera, da una cabina – i telefonini non esistevano ancora – mi ha subito detto “sono tutta truccata e sotto non ho le mutande”. –Chi viene? Il cognatone? – Le chiesi. –Sì – fu la risposta. –Senti allora. Adesso divertiti, e preparati a una sorpresa. Invece di andare nella mia camera d’affitto, mi misi in auto e mi diressi verso l’autostrada. La notte era serena e tranquilla. Guidai eccitatissimo. Impiegai due ore e mezzo ad arrivare sulla strada di casa. Quando arrivai ...
    ... vidi che c’era soltanto la macchina di mia moglie. Salii subito in camera dove lei si era messa a letto, questa volta per dormire. Ma non dormì. Prima di entrare in camera mi fermai a spogliarmi e sentii la sua voce che diceva “hai dimenticato qualcosa?”. Dopo un attimo ero sul letto che le sbattevo il cazzo sulla faccia. Lei rideva e non lo pigliava in bocca ma gli dava solo dei bacini. Le detti una sberla secca, un po’ perché non ce la facevo più dalla voglia, un po’ perché sapevo che la cosa la eccitava fortemente. Infatti gridò quasi come per un orgasmo, e s’infilò in bocca tutto quanto poteva del mio uccello. Non glielo lasciai molto tra i denti. Uscii e la girai con un gesto secco. Le sputai sul buco del culo, che peraltro non aveva bisogno di essere lubrificato perché era ancora sfondato dal cazzo del cognato. Infatti appoggiai la cappella sul buco e con una semplice pressione mi ritrovai tutto dentro. “Prendilo tutto troia” continuavo a ripeterle con lei che rispondeva “Sì dammelo, dammelo tutto”. Mentre scopavamo sentii qualcosa di umido sotto un ginocchio. Mi fermai e guardai. Capii cos’era. Presi mia moglie per i capelli e le misi la faccia su quelle macchie di sperma del cognato. “Lecca troia” le dissi mentre la inculavo nuovamente. Andammo avanti un bel po’. Io godetti due volte, lei era esausta. Ma non mi bastava ancora. I due orgasmi non erano stati sufficienti a farmi passare l’eccitazione. Le chiesi se non aveva nessuno da poter chiamare: “Ma non gliela faccio ...
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