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Il Corpo, il Verbo e la Mente |3/8| Caso 3
Data: 05/11/2018, Categorie: pulp, Autore: Miss Ehrenfeld
Mi alzai, come ogni mattino. Ero intontita, Sapevo soltanto di essermi addormentata sul divano la sera prima. Avevo forse bevuto troppo? Quante ore avevo dormito? Ero riuscita a lavarmi quantomeno i denti? La cosa buffa è che non sapevo rispondere a nessuna di queste domande. Mi sentivo come in tilt. Sveglia alle 07.00. Un po' tardi rispetto al solito orario. Dovetti preparare la moka in fretta e furia. Prima azione della giornata. Evitai di farmi prendere dal panico. Vi avevo già parlato del mio rituale mattutino? Bevvi la tazza di caffè in rigoroso silenzio. La testa mi pulsava. Aspettai che facesse effetto. Cominciai a guardarmi intorno. Riconoscevo quel luogo: Casa mia. Dove ero diretta? A lavoro, mi sembrò di ricordare. Alice Ehrenfeld, psicoanalista comportamentale. Si pronuncia Elis Erenfelt, era sempre meglio specificare. Mi guardai allo specchio, quasi per conferma. Ero abbastanza in ritardo. Mi spostai verso la stanza da letto. Mi sentivo intorpidita e confusa. Ricordai di azionare il getto d'acqua nella doccia. Ci volevano circa 30 secondi prima che l'acqua raggiungesse la temperatura adatta. Tornai nella stanza da letto per spogliarmi. Mi guardai allo specchio. Avevo il volto parecchio stanco. Avevo dormito decisamente male. Tolsi il pigiama, rimanendo a petto nudo. Pizzicai i capezzoli per controllare la sensibilità. Mi fece quasi piacere. Pizzicai ancora, presa da una curiosità improvvisa. I capezzoli diventarono turgidi. Raccolsi i seni attorno alle dita. Era ...
... molto rilassante. Allargai l'elastico dei pantaloni del pigiama e li feci scorrere lungo le gambe. Sentii una strana sensazione di fresco che mi fece venire la pelle d'oca. Passai una mano lungo le cosce. Avvertii un brivido lungo la schiena. Portai entrambe le mani sul pube. Ero calda, quasi umida. Tirai giù le mutandine, facendo molta cura a non sfiorare il pavimento. Sfiorai il clitoride con le dita. Le labbra si schiusero al mio tocco. Sobbalzai. Era da tanto che non avvertivo una sensazione di quel tipo. Sarà stata sicuramente la sbronza della sera prima. Avevo per forza bevuto qualcosa più del dovuto se quella mattina mi sentivo così... Mi sdraiai sul letto e iniziai a massaggiarmi l'addome. Con le dita scivolai sempre più giù fino a sfiorare le mie intimità. Chiusi gli occhi. Mi sentivo in pace. Qualcosa sembrò avvolgermi in un caldo abbraccio. Avvertivo la pelle distesa e rilassata. Sentivo delle dolci carezze in tutto il corpo. Immaginai una persona, un uomo probabilmente, sopra di me, che mi baciava in mezzo ai seni. Disteso su di me, iniziò a far scorrere la lingua lungo la linea alba del mio addome, fino al monte di venere. Era lì, lo sentivo cibarsi del mio sesso. Aprii gli occhi. Per un attimo ebbi la sensazione che qualcuno mi stesse guardando. Che stavo facendo? Era tardi, tardissimo. Le 7.35. Avevo lasciato l'acqua scorrere per un sacco di tempo. Mi lavai con schiuma abbondante. Tempo stimato: 5 minuti. Appena il tempo di una sciacquata veloce. Sentivo ancora ...