LA PROFESSORESSA
Data: 06/11/2018,
Categorie:
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autore: PARON MARIO, Fonte: RaccontiMilu
... riconoscere non erano niente male, un ventre leggermente abbozzato, e insomma ero femmina da capo a piedi. Corpo di femmina che cercavo di nascondere visto che nel mio guardaroba c’erano solo due gonne e un numero indefinito di pantaloni, invece come intimo, gli slip di costone, mutandine sempre bianche e per niente minuscole, i perizoma non li portavo e come parte alta sempre reggiseni di un bianco candido, reggiseni leggeri in modo che non mettessero in risalto il mio petto, anche se nonostante tutto si vedeva chiaramente il segno dei miei capezzoli con le punte rivolte verso l’insù. Lui aveva ascoltato le parole del mio titolare e mi fissò con aria tranquilla, quello sguardo per un momento mi fece sentire in imbarazzo, non mi guardava come una persona, mi stava soppesando, quello sguardo mi fece i raggi, quasi voler capire che cosa si nascondessi sotto il completo da cameriera che portavo, Il titolare ci teneva e camicia bianca un po’ larga con i pantaloni che anche se non lo volevo mettevano in risalto il mio fondoschiena a mandolino. Mi sentì in imbarazzo , non mi aspettavo l’intervento del titolare, lo devo riconoscere sono sempre stata timida. E lui…..sorseggiando un bicchiere di vino bianco fresco… “ Lettere antiche complimenti, i miei ricordi dell’università ormai si perdono nella notte dei tempi” E guardandomi ancora, uno sguardo strano, gli ridevano gli occhi quasi stesse pregustandosi una scena che in quel momento aveva nella sua testa:: ne sono sicura quel ...
... vecchio mi guardava come se fossi nuda e non nascondessi niente,un brivido mi percorse…. “Mi piacerebbe prendere qualche cosa con lei, forse ho qualche cosa che le può interessare, poi quasi sopra pensiero, “Domani dopo l’orario di lavoro, venga a ..e mi diede un indirizzo, era un locale in centro, prenderemo l’aperitivo assieme così mi potrà raccontare meglio su quello che fa”Non sapevo cosa rispondere, ero diventata rossa, mi sentivo le guance imperlate. Ma detto questo lui chiese il conto e una volta alla cassa rivolgendosi ancora a me, allora domani pomeriggio, ci tengo alla puntualità. Era in piedi, ora quella figura magra era diritta e quel tono mi trapanò la testa,m era un ordine bello e buono; non erano quegli inizi di corteggiamento fatti dai colleghi all’università, sentivo chiaramente che lui mi considerava come una cosa e era una persona abituata a dare ordini . Ero contenta, e nello stesso tempo impensierita ma quel suo tono, nonostante tutto mi piaceva e mi faceva un certo non so che, così alla fine della serata, mentre ero nello spogliatoio e mi stavo per rivestire entrò la titolare, si tra donne anche se io ero in intimo non mi vergognavo, e poi nonostante tutto era contenta, nonostante tutto forse mi avrebbe offerto un lavoro nel mio campo , io pensavo a questo; ma la donna , la padrona di quella piccola trattoria questa volta si avvicinò a me, io ero praticamente nuda e quasi senza accorgermi allungò le mani sul mio corpo, una carezza leggera che mi scosse, ...