1. La Coinquilina cap.10


    Data: 07/11/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    Erano almeno 5 anni che Gustavo non prendeva l’autobus e quasi non si ricordava quale fosse la linea che collegava casa sua all’ufficio dove lavorava. In quei giorni la macchina dei suoi genitori aveva avuto un guasto al motore ed essendo che loro vivevano in periferia, Gustavo si era offerto di prestare la sua e di sacrificarsi per una decina di giorni prendendo i mezzi pubblici. La mattina era un vero inferno fra pendolari e studenti e sebbene il viaggio fosse breve si sentiva soffocare ed arrivava già di cattivo umore a lavoro. Solo la musica prodotta dal suo smartphone riusciva a creare una sorta di bolla di protezione tra il mondo esterno ed i suoi sensi. Al ritorno, nel tardo pomeriggio, le cose andavano meglio. Spesso riusciva a sedersi, e questo raro privilegio gli permetteva di rilassarsi e di osservare meglio intorno a sé. Gli piaceva veder scorrere veloci gli alberi dei viali, vedere i riflessi delle luci della città sulle gocce dei finestrini bagnati. All’inverno rimaneva poco più di un mese di vita, ed il buio stava dando sempre più spazio alla luce. Presto gli alberi sarebbero tornati a fiorire ed il freddo avrebbe lasciato il posto ad un tiepido tepore. Osservando i lampioni che iniziavano ad accendersi, Gustavo ripensò al viaggio che si sarebbe voluto regalare per il suo compleanno. Avrebbe voluto fare un giro lungo, on the road, di quelli fatti di autobus ed autostop. Con poche pretese e tanta avventura. Da quando Sara aveva iniziato ad elargire il suo ...
    ... contributo economico, era riuscito a mettere da parte qualcosa, e nonostante questo si era permesso di sostenere delle spese da fare per la casa: aveva dovuto ricomprare l’aspirapolvere e aveva cambiato le sedie del tavolo da cucina ormai a pezzi, optando per delle panche di legno che avevano donato un aspetto moto più caldo ed informale a tutta la cucina. Non gli erano costate poco ma era una di quelle spese di cui non si era assolutamente pentito. Facendo due conti arrivò alla conclusione che non avrebbe raggiunto i 3000 euro da qui ai suoi 40 anni, che non era una cifra modesta, anzi, ma non gli avrebbe comunque permesso di passare l’intero mese di ferie in giro per il mondo. Smise di guardare fuori dal finestrino cercando di non pensare più ai progetti futuri e osservò le poche persone che popolavano l’autobus. C’erano diverse persone anziane, un paio di donne sulla cinquantina che parlavano una lingua dell'est, forse russo o ucraino, ed una ragazza in piedi, appoggiata alla macchinetta per timbrare il biglietto. Quest'ultima, quasi sicuramente era una studentessa pendolare, a occhio e croce non superava il 23 anni. Aveva i capelli castani raccolti in una coda di cavallo ed addosso un cappotto color cammello che le arrivava sotto il ginocchio. Indossava dei jeans e delle polacchine ai piedi. La guardò in volto e pensò che fosse scolpito da Canova. Dei lineamenti perfetti incorniciavano due occhi grandi e verdi, il naso importante ma dritto era assolutamente armonioso con la ...
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