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Ampio pigiama
Data: 07/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: QueenLatina
... dell’altoparlante che annunciava l’apertura di una nuova cassa mi aiutò. A casa attesi impaziente il ritorno di Luca. Trattai male anche mio marito che si rifugiò alla tv. Io attesi mio figlio nella sua camera. Arrivò dopo una mezzoretta. “Che fai qui mà?” “Volevo vedere cosa ti ha risposto” “ah già!” e sorrise. Si sedette sul letto accanto a me e aprì whatsapp. Apparve la foto del volto in primo piano di Sonia con una espressione fintamente triste che teneva un cartello con scritto “Hai vinto”. Mi sentii sollevata, ma non come una madre preoccupata del destino di una ragazza. Ero sconvolta dal fatto che il mio essere sollevata si doveva a che mio figlio non avrebbe visto altre nudità di quella ragazza e non ne avrebbe mostrato altre di sue. Una sensazione ingiustificabile e strana. Luca mi guardò come a cercare di indovinare i miei pensieri. Io sorrisi, gli diedi un bacio sulla guancia e me ne tornai in sala da mio marito, quasi a cercare una sponda sicura, un porto amico. Avevo alcuni pensieri da tener lontani. Ci riuscivo di giorno, ma non di notte. A letto era un turbinio di sensazioni e pensieri che evitavo di fissare o approfondire cercando di fissarmi su cose diverse. Ero confusa. Una notte, alle 4, con mio marito che russava affianco a me, feci la pazzia. Mi scattai un selfie, un primo piano di me con la testa sul cuscino e la inviai a mio figlio. “Puoi fare di meglio?” scrissi sotto. Pensai subito che avevo commesso un imperdonabile errore e che avrei rimediato ...
... fingendo trattarsi di ironia o di uno scherzo. Poggiai il telefono sul comodino e provai a dormire. Quando sentii il suono delle notifiche di whatsapp scattai come una molla. Presi il telefono e corsi in bagno. Mi chiusi a chiave e cercai di calmarmi respirando profondamente. Quando recuperai coraggio, mi sedetti sul water e aprii la chat. Mi apparve il volto di Luca al buio. Aveva allungato il braccio abbastanza da riprendere anche un suo capezzolo. Era a torso nudo ed aveva rispettato perfettamente la regola di rilanciare con una immagine più ardita. “Puoi fare di meglio?” Ne fui sconvolta. Cominciai a fare su e giù in bagno e a chiedermi che cosa mi succedesse. Mi diedi della cretina anche per essere corsa in bagno. Luca doveva avermi sentito e aver capito che mi aveva colpita e affondata. Spensi la luce e tornai a letto. Non chiusi occhio ma non feci altri errori. Per tre giorni non accadde nulla. Poi un SMS. “Per arrenderti devi scriverlo su Whatsapp”. Una mazzata. Tornai al mio pensiero unico. Dopo un’ora di indecisione pensai di scrivere il messaggio di resa. Mi chiusi in bagno (c’era mia suocera in giro per casa) e restai imbambolata per molti minuiti Mi guardai allo specchio e pensai a che risposta avrei potuto dare se, follemente, non mi fossi arresa. Mi dissi “vediamo che foto potresti farti, poi non le mandi, solo per vedere”. Indossavo una t-shirt girocollo, la tolsi. Sotto avevo una sottoveste e il reggiseno. Strinsi un po’ le braccia per sollevarlo e ingrandirlo un ...