Ampio pigiama
Data: 07/11/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: QueenLatina
... po’, ma non mi piacevano le bretelle bianche del capo intimo. Lo tolsi e restai in sottoveste. Il mio seno libero in fondo era sexy. Feci una decina di scatti e li riguardai. Uno era particolarmente “caldo”. Avevo una espressione maliziosa e lo scatto era un po’ diagonale. Il seno destro gonfiava la sottoveste grigia fino al capezzolo ben evidente. Uno scatto molto sexy. Non potevo certo mandarlo. Mi rivestii e uscii dal bagno. Incrociai mio marito e mia suocera che parlavano dell’estate. Odiavo l’invadenza di lei. O forse era solo una scusa. In cucina aprii whatsapp, caricai la foto, scrissi “Puoi dare di meglio?” e la inviai. Poi spensi il cellulare. Come se questo fatto potesse annullare le conseguenze del mio gesto. Il giorno dopo, quando fui sola in casa lo riaccesi, ma non trovai messaggi di Luca. Provai al contempo una profonda delusione e un grande sollievo. Ero decisamente instabile. Pensai che forse dovevo vedere un analista. Cominciai a cercare su internet un professionista, ma senza molta convinzione, quando Luca rispose. Era una foto pazzesca. Aveva scattato dall’alto, il volto nell’obiettivo, a fuoco, il corpo nudo sotto, sfuocato. Ma era nudo, si capiva. Aveva una espressione rassicurante, quella che mi serviva per quel gioco. La frase sotto era la solita. Provai a fare anche io una foto del genere, ma non riuscivo a mettere fuori fuoco il mio seno. Volevo replicare l’effetto che aveva usato lui ma non ci riuscivo. Dopo qualche ricerca su Internet capii che ...
... aveva usato un programma d fotoritocco. Lo scaricai ma non fui capace di usarlo. Tra gli esempi del tutorial di quella applicazione ce ne era uno che mi diede l’idea. Posizionai il telefono impostato con l’autoscatto sul comodino. Mi sedetti nuda dall’altra parte del letto col volto rivolto a sinistra per essere riconoscibile. Si vedeva la parte alta del solco tra le natiche e a sinistra, una parte del seno. Riuscii a salvarla in bianco e nero. Era uno scatto quasi artistico. Lo inviai con la canonica scritta. Il gioco era un rilancio continuo ma non avevo più così tanta paura di giocare. Quando ci incontravamo per casa facevamo finta di nulla, anche se io sicuramente tradivo l’emozione. Lui no, era il Luca di sempre. Affettuoso, scanzonato. Mi abbracciava e stringeva come al solito senza rendersi conto che in me le reazioni non erano le solite. Mi resi conto che da quando avevamo cominciato questo gioco, praticamente mio marito aveva cessato di esistere per me. Mi sentivo in colpa per questo. Così gli chiesi di portarmi a cena fuori, cosa che gli fece molto piacere. Per un po’ non pensai neanche al cellulare. Fu una cena divertente, nel locale si esibiva una compagnia amatoriale che simulava un giallo. Ad un certo punto mi recai in bagno per un bisogno e fu li che mi accorsi di avere una notifica. Mi sentii mancare quando vidi Luca di spalle, completamente nudo con la scritta TUO su entrambe le natiche. Una ondata di calore mi attraversò, mi chiusi in uno dei gabinetti e ...