Bordello (2)
Data: 08/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
La camera che Igor mi ha assegnato è diversa da quella di Pino: è più grande e il letto è più alto. Mi ci siedo sopra e rifletto su quello che è appena successo. Dovevo riportare Pino a casa, da Giulio, ma lui non ne vuole sapere. Anzi, mi ha quasi sfidato quando non mi ha più guardato e ha continuato a farsi scopare e a godere come una vacca.
Certo che non ha perso il suo smalto: prova sempre un gran piacere a prendere cazzi, come me del resto. Ed è molto eccitante guardarlo: il suo corpicino scosso dal tremore dell’orgasmo è un belvedere e mi ha messo addosso un certa voglia.
Quasi inconsapevole, mi infilo una mano nella patta e inizio ad accarezzarmi il cazzo. Mi sbottono e apro i jeans. Mi tiro un po’ su per farli scendere e poi afferro tutta l’asta con la mano. Il mio corpo comincia a scaldarsi: mi levo la maglia e mi stendo. Chiudo gli occhi e mi lascio andare al movimento lento del mio palmo.
D’un tratto, due mani si appoggiano sulle mie cosce e salgono e scendono. Sollevo il capo e un uomo sopra i quaranta, brizzolato e affascinante, è inginocchiato ai miei piedi. Mi sorride e infila le dita nei miei calzoni. Li tira giù insieme agli slip e poi mi solleva le gambe.
Affonda la testa tra le mie chiappe e in un secondo il calore che già mi invadeva diventa un fuoco che divampa. La sua lingua si muove nervosa sulla mia rosellina e non mi dà tregua: è un leccatore professionista! Le sue labbra si incollano al mio anellino e lo succhiano rumorosamente. Quindi, ...
... la sua lingua viola il mio culo e si fa strada finché riesce ad allungarsi. Mi fruga in lungo e in largo, solleticandomi le pareti interne dello sfintere.
Mugolo e mi contorco. “Finalmente una troietta tutta per me!”, mormora l’uomo, staccandosi per un secondo dal mio solco.
“Sì, sono una troia!”, sento dire alla mia voce. L’immagine di Pino scopato a sandwich, che ritorna nella mia mente, mi fa delirare senza controllo. Le mie parole fanno arrapare il tipo così tanto che affonda completamente la faccia tra le mie chiappe e la sua lingua mi riempie il culo. Gli prendo la testa tra le mani e me la tengo stretta, anche se lui non credo abbia alcuna intenzione di smettere di leccarmi.
All’improvviso, il mio ventre si svuota e lui risucchia i miei umori. “Cazzo! Stai pure godendo! Ch’è bello!”, commenta lui, ammirando la mia rosellina lorda di quelle secrezioni. Quindi, si rituffa nel mio solco e riprende a lavorarmelo ben bene.
Quando rialzo il capo, un altro uomo, più robusto ma piacente, è appoggiato all’armadio e si è già tirato fuori la minchia e ha cominciato a menarsela come un forsennato. Il suo viso si sta arrossando: sbuffa per il caldo e si allenta la cravatta e si apre la camicia, mostrando un torace abbastanza villoso. Mentre con una mano continua a masturbarsi, con l’altra si accarezza il petto e si strizza un capezzolo, digrignando i denti e respirando pesantemente.
“E’ saporito?”, chiede, poi, al tipo che mi sta leccando.
Questo si volta sorpreso ...