Annarella (ii parte - i ricordi)
Data: 09/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: cicciosv
... infilò anche un secondo dito in figa, mentre l’orgasmo arrivò con una prepotenza inaudita, chiusi un momento gli occhi e da sotto il fazzoletto mi morsi il labbro per non urlare. Stavo godendo alla grande!
Lui si godette il mio orgasmo ma non levava ancora la mano dalle mie mutandine, cosa voleva fare ancora? Pochi secondi dopo capii, approfittando dell’abbondante lubrificazione che aveva ricevuto sulle dita ne approfittò per ficcarmene uno nel culetto.
Per fortuna l'autobus non sfollava e mancava ancora parecchio alla mia fermata, così mi godetti anche questo servizio che a me piace un casino. Lo sentivo premere leggermente con movimenti circolari sul mio buchetto e tanto bastava da quanto era lubrificato il dito per entrare senza problemi.
Quello che mi faceva era a dir poco fantastico: infilava il dito, si fermava, lo muoveva all’interno con movimenti circolari, lo estraeva quasi del tutto, lo infilava veloce. Stavo grondando umori nel vero senso della parola, mi sentivo bagnatissima! Dopo un po’ di questo trattamento ero eccitata come non mai, avrei voluto toccarmela, massaggiarmi il clitoride e venire ma non potevo. Speravo lo facesse lui ma invece continuava con quel trattamento che ad ogni affondo mi faceva perdere la testa sempre più. Poi la svolta, estrasse il dito del tutto e scese lungo il solco fino ad arrivare alla mia figa, raggiunse il clitoride e lo pizzicò. Cavolo! Per poco non mollavo un urlo! Poi subito dopo iniziò a giocarci roteandoci sopra il ...
... dito.
Oh mamma! Sentivo che stava arrivando un altro orgasmo devastante! Ho rimesso il fazzoletto davanti alla bocca appena in tempo, l’orgasmo era arrivato in tutta la sua intensità, stavo godendo come non mai! Ebbi un momento di mancamento alle gambe ma con la sua mano mi sorresse andando a premere con forza sul clitoride e facendomi godere ancor di più!
Mi ripresi, mi sentivo di nuovo retta bene sulle gambe e lui avvertita questa situazione sfilò completamente la mano dalle mie intimità.
Avevo goduto due volte, ma sentivo ancora la sua mazza che mi premeva sul culo, lui era ancora eccitato e non si era potuto sfogare.
Riposi il fazzoletto nella borsetta e mi guardai intorno per controllare se qualcuno sull'autobus si fosse accorto di quanto accaduto. Nulla! Respirai profondamente e cercai di farmi un po' di spazio intorno. Ancora qualche fermata e i passeggeri sarebbero cominciati a scendere. Ora potevo voltarmi. Vidi lui con uno sguardo interrogativo, cosa voleva ancora? Mi sorrise e mi prese per mano. Non parlava ma si fece largo tra la folla e mi fece scendere con lui.
In silenzio mi condusse al parco vicino alla scuola dove tu mi hai visto. Era chiaro che adesso toccava a me soddisfarlo e la cosa non mi dispiaceva, anche se poi avrei fatto tardi a scuola. Ci mettemmo appoggiati vicino ad un albero nascosti da un folto cespuglio poi lui prese la mia mano e se la infilò nei suoi pantaloni. Scesi e spostando l’elastico dei boxer e gli misi la mano attorno al ...