1. Annarella (ii parte - i ricordi)


    Data: 09/11/2018, Categorie: Etero Autore: cicciosv

    ... cazzo. Lo aveva duro come il marmo. Con la mano gli scappellai il cazzo ed iniziai a segarlo.
    
    Lo guardai maliziosa mentre lui si apri i pantaloni mostrandomi i suoi genitali. Ricominciai a masturbarlo. Lo sentivo gemere, la sua cappella era diventata violacea, cominciava ad ondeggiare con il bacino e sentivo il suo fiato che si faceva più intenso. Pensai che tra poco sarebbe venuto.
    
    Lo guardai in viso e lui con uno sguardo stralunato mi bisbigliò:
    
    "Si così, pompa che voglio sentire la tua bocca!"
    
    Mi chinai a saggiare il suo cazzo con qualche colpetto di lingua. Lui teneva gli occhi socchiusi, gli sorrisi ammiccante e cominciai a sbocchinarlo tenendo l'asta ben stretta con una mano. Dopo neanche un minuto lo sentii irrigidirsi, stava per venire.
    
    Per me era arrivato il momento di rifarmi per come lui, mi aveva tenuta in tensione sull'autobus..
    
    Mi fermai con la mano e mi tolsi il cazzo dalla bocca lasciandolo sbollire un poco. Non lo guardavo ma avvertivo che si era certamente contrariato.
    
    Solo dopo un po’ ripresi molto lentamente a segarlo, mentre lui mi ...
    ... implorava di succhiarglielo e di farlo godere. Lo scappellai con una mano e finalmente cominciai a pomparlo. Lo sentivo impazzire dal piacere, poi irrigidirsi e finalmente inondarmi a fiotti la bocca di sperma. Ne aveva fatta tanta che non riuscii a berla tutta ma continuai a succhiarglielo e a pulirlo tutto.
    
    Finalmente mi guardava soddisfatto e beato: "Sei stata grande!" mi disse.
    
    Con un dito raccolse un po' di sborra che mi colava sul mento e mi baciò.
    
    Ci ricomponemmo un poco, e mi consegnò un biglietto con il suo numero di cellulare.
    
    "Mi chiamo Antonio quando vuoi chiamami, non te ne pentirai!"
    
    Mi tornò a baciare e si avviò verso l'uscita del parco mentre io mi affrettai per andare a scuola.
    
    Ero soddisfatta e certa che lo avrei incontrato di nuovo".
    
    "Che grande troia che sei Anna!" gli dissi alla fine del suo racconto.
    
    " Si mio caro. Mi sentivo proprio troia, prima sul bus e poi lì nel parco. Ma vedo che a te ti è venuto duro di nuovo. Basta con i ricordi! E' un peccato far soffrire il piccolino! Vieni che adesso voglio godere con te".
    
    cicciosv
    
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