QUEL SOCCORSO IN AUTOSTRADA…
Data: 10/11/2018,
Categorie:
Etero
Gay / Bisex
Autore: bono
... anche perché non era il momento ed appena finì la sua preparazione, riprendemmo il viaggio. Arrivati a Catania, prima di scendere disse:J: mi farebbe piacere se qualche volta uscissimo insieme per andare a cena o semplicemente per un caffè… non sarà un pagamento per quanto hai fatto stasera, per quello provvederò al più presto se mi permetti, ma sarà un modo per conoscere meglio il mio Angelo custode;A: dai stai tranquillo… non devi più ringraziarmi o pagarmi, ma accetto volentieri l’invito a rivederci;J: se mi dai il numero di cellulare ti chiamo io e ci mettiamo d’accordoA: okGli diedi il numero che salvò nella sua rubrica, e nel salutarmi, mi stampò un bacio direttamente sulla bocca. Non capii molto quel gesto, anche se devo dire non mi dispiacque per nulla, mi incamminai verso la mia meta iniziale, durante quel viaggio da solo e in quei due giorni, non feci altro che pensare a lui, era il mio chiodo fisso, e il ricordo del suo corpo nudo e di quel bacio, mi procuravano delle erezioni potenti, ma alla fine mi sforzavo di non pensarci, tanto mi ero convinto che non lo avrei più rivisto e che tantomeno potesse chiamarmi, del resto avevo controllato su internet, e tutto ciò che aveva detto era verissimo, anzi vidi che aveva lavorato con parti secondarie in un paio di film di un certo spessore, ciò mi fece convincere maggiormente che era inutile anche sperare.Al ritorno dal week end, di buon mattino andai in campagna per dare una lavatina alla macchina, così mi misi all’opera, ...
... appena tirai i tappetini posteriori, vidi una borsa di carta, l’aprii e dentro c’erano un paio di pantaloncini, una maglietta, due paia di boxer puliti, un tanga e un perizoma che credo fossero usati, a giudicare da delle piccole macchioline in corrispondenza del glande, li annusai, non facevano per niente puzza, anzi emanavano un odore di profumo maschile misto ad un leggero odore intimo; nel riporre gli indumenti dentro la busta vidi un pezzo di carta, ma non ci feci caso più di tanto, dopo qualche minuto, spinto dalla curiosità, ripresi la busta tirai fuori nuovamente quei vestiti e presi quel foglio, non potevo o non volevo credere ai miei occhi, era un biglietto per me, “caro Angelo, questa busta la lascio come pegno per un nostro prossimo incontro, sei un ragazzo speciale, avrei voluto conoscerti in altre occasioni, ma dammi il tempo di tranquillizzarmi e sistemare un po’ le cose, e stai certo che ci conosceremo molto bene J un bacio… P.S. se ti fa piacere puoi utilizzarli, mi farà piacere riprenderli dopo che li hai indossati tu”.Non so ne il come ne il perché, fatto sta che in quel momento che leggevo ebbi una erezione potente. Intanto i giorni passavano e di Jery nessuna notizia; come al solito lavoravo e viaggiavo. Il sabato sera arrivai da Roma a Palermo, dove avevo lasciato la macchina, percorrendo l’autostrada non potei fare a meno di pensare a quella sera e a tutto quel disastro; passavo davanti a quelle solite aree di sosta ma senza fermarmi, ormai era proprio ...