La Coinquilina cap.16
Data: 13/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta
... fece inumidire l’interno delle sue cosce. Pensò all’estate passata. Durante il suo viaggio in Puglia, girando per il centro storico di Otranto, aveva notato una bancarella, tra le tante, che aveva attratto la sua attenzione. Vendeva sex toys: non propriamente dildo e vibratori smaccatamente fallici, ma piccoli e sfiziosi giochi per coppie. Come spesso accade al sud, nelle giornate più calde dell’anno, quella sera era afosa. Sara era vestita con un top nero che consisteva essenzialmente in due pezzi di stoffa che le lasciavano totalmente la schiena scoperta e formavano uno scollo profondo che correva dal mento all’ombelico. Per completare il suo abbigliamento minimale, aveva optato per un piccolo pareo bianco di chiffon legato su un fianco ed un paio di sandali bassi di cuoio. Dopo aver osservato, china in avanti, un po’ di oggetti della bancarella, alzò gli occhi ed incrociò lo sguardo dell’ambulante che nel contempo si era posato palesemente sulla sua scollatura. Colto in flagrante, le sorrise in maniera maliziosa. Poi, con aria di sfida, ruppe il silenzio affermando: “Secondo me, a quel bel décolleté manca la giusta bigiotteria..” Sara, istintivamente, portò la mano destra al collo, convinta di aver indossato la sua solita collanina di argento indiano. Le sue dita però non incontrarono nulla, ed un brivido le percorse la schiena. Poi, ripercorrendo la sua giornata a ritroso, si ricordò che durante il pomeriggio l’aveva riposta nel piccolo beauty che portava in spiaggia ...
... prima di fare il bagno in mare. Allora abbassò lo sguardo sulla bancarella tra gli oggetti esposti e capì cosa intendesse il venditore: davanti a lei, c’era una scatoletta nera e al centro la foto di una catenella con due vistose pinzette agli apici. Prese la scatoletta, la aprì e tirò fuori quello strano oggetto. Lo osservò da più angolazioni cercando di capirne il potenziale utilizzo. Poi, con entrambe le mani afferrò le pinzette e le portò all’altezza dei suoi capezzoli, lasciando che la catenella che li univa pendesse sul suo addome. “Andrebbe indossata così?” disse Sara. L’ambulante, con sguardo sornione, le rispose: “sono perfette per i tuoi seni, vuoi che ti aiuti ad indossarle?” La pelle di Sara bruciava ancora per il sole che aveva preso durante la giornata e, come spesso le accadeva quando dedicava una giornata al nudismo integrale, si sentiva sexy e piena di desiderio. Decise di comprarle e di farsi aiutare dall’ambulante ad indossarle in maniera adeguata. Quando lo raggiunse dietro il banco, il venditore le fece cenno di collocarsi davanti a lui, dando le spalle ai passanti. Le scoprì entrambi i seni sfiorandoli maliziosamente con le dita e vide i suoi grandi capezzoli rosa prendere consistenza. “Sono molto sensibili”- accennò cercando di controllare la sua erezione- “ti divertirai con questo giochino. Vanno bagnati prima di stringere i morsetti altrimenti potrebbero farti male”. Sara non se lo fece ripetere due volte: si bagnò pollice e indice di entrambe le mani con ...