1. L'uomo che attende


    Data: 15/11/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    ... -Sale? Si, c’era una confezione assieme ma non so dove metterla…- -Lo faccio io…- Ah… quelle mani! Nadia le immaginava, curiose e prepotenti che la accarezzavano e provò il solito vuoto al ventre, segno premonitore dell’eccitazione. Controllati! Si comandò mentalmente… lo hai appena visto e sei già in fibrillazione? Controllati…! Cretina che sei! L’uomo era impegnato con la macchina e lei approfittò per esaminarlo bene. Quanti anni poteva avere? Sui 40, ma era evidente che aveva vissuto male. La figura era diritta, spalla larghe coperte da una vecchia giacca blu di panno, jeans scoloriti e scarpe da barca. Ma le mani…! Nadia si convinse che poteva innamorarsi di quelle mani! Chi o cosa aspettava? Doveva trovare il modo di chiederglielo, era enormemente curiosa. -Ecco… ora può riprovare a fare un caffè…- Nadia lo sostituì dietro la macchina e fece due caffè, poi li portò al tavolo dove intanto lui si era seduto. Il caffè era passabile! Anche l’uomo fu della stessa convinzione, bevve e poi si alzò. -Devo andare, posso avere qualche sigaretta? Domani mi sdebito, prometto…- -Tenga il pacchetto… ma cosa aspetta lì in riva al mare? -Forse una donna…?- Si alzò e si avviò verso la riva. Mentre tornava al suo posto d’attesa, lei gli gridò… -Io sono Nadia…- L’uomo volse il viso verso di lei mentre seguitava a camminare. -E’ un bellissimo nome…- Raggiunse la riva e ricominciò la sua attesa. Nadia pensò… ha risposto “forse una donna”? Deve averla amata alla pazzia per aspettarla ...
    ... così! Magari qualcuno mi amasse in questa maniera! Quanto vorrei una storia d’amore così intensa! Chiuse il locale e tornò a casa. L’uomo continuava a ritornarle in mente, la sua voce… le sue mani. La mattina successiva si accertò subito che fosse nuovamente al suo posto, si… c’era. Lì immobile rivolto al mare. Si costrinse a sbrigare le pulizie e le altre incombenze. Ne era intenta quando sentì la sua voce. -Buon giorno… Nadia, le ho portato un pacchetto di sigarette.- -Perché? Mi piaceva che lei mi fosse debitore…- L’uomo sorrise. Il sorriso lo trasformava! Diventava davvero bello! Il viso si riempiva di rughe, ma rughe interessanti, da uomo vissuto, solo gli occhi, di un color grigio-azzurro, restavano permanentemente tristi. Nadia non voleva che scappasse via, non così presto. -Non vuole provare il mio caffè oggi? Sono diventata davvero brava…- -Certo che si…- -Lei sa come mi chiamo ma… il suo di nome?- -Io sono Nemo…- -Nemo? Mi prende in giro… vuol dire “nessuno”…- -Nadia… invece vuol dire “speranza”. È d’origine russa, questo lo sapeva?- Nadia vedeva il suo viso sorridente e sapeva che la prendeva in giro, ma il suo modo di fare era disarmante, impossibile prendersela. Istintivamente passò a dargli del tu. -Senti… sei un mistero, vorrei davvero sapere cosa aspetti e dove vivi…- -Questa ultima cosa è facile a dirsi. Vivo in un camper fermo alla pineta. Non è molto distante…- -E quanto ti fermi? Sei qui da molto?- -Dipende… appena la spiaggia si riempirà me ne dovrò andare ...
«1234...8»