1. Boom del 27


    Data: 17/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Bsx_930

    ... canzone che Anna mi aveva messo pure le cubiste ed i cubisti nelle gabbie. Amavo quella donna.
    
    Guardai le coriste, una di loro doveva avvicinarsi e strapparmi da dietro la camicia come alle prove, ma così non fu.
    
    Mi voltai verso di loro cercando un segno e Carla spalancò gli occhi e corse verso di me.
    
    Cominciammo a ballare mentre continuavo a cantare.
    
    Le luci del palco cominciavano a farmi sudare e quel cappello pure!
    
    “Fai veloce che sto morendo di caldo”. Sussurrai all'orecchio di lei.
    
    “Se stai fermo forse trovo il filo!”. Continuò.
    
    Due secondi e mi trovai con il petto verso il pubblicò mentre Carla lanciava la camicia nella sala.
    
    “Here to rock ya
    
    Never stop, no
    
    Raise up high
    
    Boom boom boom boom
    
    Here to rock ya
    
    Never stop, no
    
    Raaaaaise up high!”.
    
    L'ultimo urlo era la cosa che più mi tornava difficile perché dovevo metterci tutta la voce che avevo e contemporaneamente girare su me stesso.
    
    La canzone sotto andava avanti mentre tutti ballavano e si dimenavano.
    
    “I said boom
    
    Ooooh boom!”.
    
    Io ero in ginocchio sul palco con il pugno rivolto in alto.
    
    E così finì la mia esibizione mentre la base continuava sotto a far ballare tutti che urlavano e applaudivano”.
    
    Mi alzai e riguardai nella folla, il ragazzo non c'era più.
    
    “Grazie!”. Urlai un ultima volta e scappai dietro le quinte.
    
    Avevo il cuore che andava a mille.
    
    “Sei stato spettacolare!”. Mi ritrovai delle braccia rugose intorno al collo, e la faccia in una ...
    ... parrucca di riccioli neri.
    
    “Grazie Anna”.
    
    “Dovevo farti cantare anni fa!”. Disse porgendomi uno shot.
    
    “Ho appena cantato.. Non credo faccia bene..”.
    
    “Oh sei un dottore adesso? Butta giù e pensa cosa cantare settimana prossima!”.
    
    Battemmo i bicchieri e via giù.
    
    “Vodka? Oh Cristo Anna! La prossima volta prepara la tequila!”. Dissi ridendo.
    
    “Ripetimi che canzone era”. Disse entrando negli spogliatoi.
    
    “Mi prendi in giro?”.
    
    Dissi richiudendo la porta.
    
    “Michela, settimana prossima voglio che il suo pacco venga messo più in mostra”.
    
    “Certo Anna”.
    
    Michela era una donna sulla cinquantina, fumava come il brucaliffo di Alice e buttava giù più gin di un inglese.
    
    “Grazie per il vestito Michela”. Dissi dandole un bacio su quel viso troppo truccato.
    
    “Vai artista”. Disse dandomi una pacca sul culo.
    
    “Seriamente non hai capito il titolo della canzone?”. Dissi mentre oltrepassavo la porta della sala.
    
    La musica era ancora alta e sul palco c'era il solito DJ a proporre sempre i soliti pezzi.
    
    Mentre attraversavo la sala per seguire Anna, tutti esultavano al mio passaggio.
    
    Una ragazza mi chiese di autografargli il tovagliolo, “Sai nel caso sfondassi”... lasciamo perdere..
    
    Avevo perso la parruccata della mia capa, e dato che c'ero andai al bar.
    
    “Leonardo! Un mojito grazie!”.
    
    Leonardo era il barista più strano che avessi mai visto, riusciva a rimorchiare più lui di tutti noi altri messi assieme.
    
    Mi guardò e fece cenno di si con la ...
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