1. La donna di un'altra


    Data: 18/11/2018, Categorie: Lesbo Autore: Miriana, Fonte: EroticiRacconti

    ... due occhi vispi mi stavano spiando. Sicuramente, la superba voleva sincerarsi a che punto ero della doccia. Per tutta risposta, ricominciai ad insaponarmi nuovamente, voltandole completamente le spalle. Non avrei mai potuto pensare che la mia vendetta sarebbe giunta così presto, pertanto decisi di impegnarmi il più possibile per farla diventare il classico piatto freddo, trattenendola in attesa di riavere le sue chiavi ancora per un bel po’ di tempo. Il piatto invece di divenire freddo ghiacciato, di lì a poco si riscaldò tanto da scottarmi, quasi. Ovvero, quando avvertii una mano accarezzarmi la spina dorsale, poi scendere lungo tutta la colonna fino a intrufolarsi fra i miei glutei, e poi ancora giù, verso il mio centro del piacere, dove, unendo due dita, aveva raggiunto il punto G., con una facilità propria soltanto di una dello stesso sesso. Ogni mia velleità di vendetta si era perduta miseramente fra le spire della lussuria con una rapidità da primato mondiale. Specialmente quando, dopo un primissimo attimo di smarrimento, mi ero voltata e l’avevo vista accanto a me, completamente nuda, e di una bellezza fisica sconvolgente, tale da farmi sentire meno che mediocre, al suo confronto. Non un filo di pancia, una qualsiasi imperfezione, e con una pelle di un candore latteo assoluto. Un pube da dipinto d’autore sormontato a distanza perfetta da un petto spettacolare, come forma e consistenza, e il tutto, esaltato da un viso che dire stratosferico si minimizza la perfezione ...
    ... dei suoi lineamenti. Una sequenza di eccellenze che stravolsero ogni primario e improvvido sogno di vendetta, e che m’incitarono a convincermi di avere equivocato i suoi burberi modi mostrati precedentemente. “ Perché tremi, stronza? ” mi chiese un attimo prima di congiungere le labbra alle mie, impedendomi di rispondere qualcosa che non riuscivo nemmeno a pensare, tanto ero eccitata da quel contatto sublime. Non era il primo contatto che avevo con un’altra donna, anche se in un luogo diverso e in un contesto orgiastico, ma mai mi ero sentita così strana, attratta da una mia simile, senza gli attributi maschili che tanto mi piacciono e mi soddisfano, benché i suoi virtuali erano più attraenti di un membro vero. “ E’ colpa tua ” riuscii a biascicare con eccessiva difficoltà, appena la sirena terrestre mi lasciò respirare brevemente. “ E perché sarebbe colpa mia? Spiegati meglio ” seguitò, continuando imperterrita a trafficare nel mio interno cosce, e con la lingua sul mio orecchio destro, il quale, chissà perché, prese a muoversi come se avesse un tic nervoso. “ Perché mi stai mandando in estasi con la tua mano e con la lingua ” mormorai, già quasi al limite dell’orgasmo. “ Vuoi che smetto? ” domandò, con un ghigno satanico disegnato sul volto. “ Solo se desideri farmi morire subito, invece che sottrarmi la vita a poco a poco, mentre mi accarezzi oppure mi baci … ” riuscii a dire fra un gemito e l’altro, mentre dilatavo le grandi labbra in modo che lei potesse entrarmi dentro ...