1. Da Lorena


    Data: 18/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: 1945

    ... Si fermò. Mi disse: sei fradicia: quanta voglia hai? Tanta, fu la mia risposta che lo fece felice. Fece ripartire l’ascensore e giungemmo abbracciati alla mia camera rischiando di farci vedere da qualcuno. Eravamo fuori cotenna. In camera vuole che mi spogli da sola e che gli faccia vedere come fossi vestita sotto. Intanto si siede sul letto e aspetta. Capisco: vuole uno strip. Mi sembra l’occasione giusta. Vorrei fare sesso, ma posso resistere ancora qualche minuto. Lentamente mi levo la giacchetta. Decido di cominciare dall’alto, levo la camicetta offrendogli la vista delle tette contenute nel traforato reggiseno Non avevo indosso molto altro. Faccio scivolare la gonna a terra offrendomi in autoreggenti, slip, anche questi traforati che lasciavano intravedere i peli del pube, ed i tacchi alti. Mi dice: sei bellissima e non resiste più al richiamo del sesso. Si fionda tra le mie cosce e come un invasato, non mi leva gli slip, li strappa (erano costati una fortuna). Infila la lesta e la lingua nella mia passera come volesse mangiarla. Poi si solleva e si spoglia velocissimo. Mi prende per mano e quasi mi getta prona sul letto. In un amen sento il suo cazzo in quella che era diventate un’ardente fornace. E’ un trapano quello che va su e giù dentro me dandomi paradisiache sensazioni, ma sul più bello, mentre mi stava finalmente scopando alla grande in un letto, accadde che la suoneria del mio cellulare trillasse. A quell’ora potevo solo essere mio marito a cui mi ero ...
    ... dimenticata di fare la consueta telefonata, complice cena e vino e poi… Non potevo non rispondere. Riccardo si tirò indietro estraendo il membro permettendomi di alzarmi. Ero nuda in piedi; sentivo la passera dilatata, vogliosa ed e un calore diffuso, mi sembrava persino di perdere umori dalla vagina. I capezzoli, eccitati, mi dolevano. Volevo sesso. Al cellulare cercai di fingere con voce affannata: scusa sono appena uscita dalla doccia; è stata a una pesante giornata; ti avrei chiamato a momenti. Si, ma è quasi mezzanotte e mi stavo preoccupando. No, no, hai fatto bene è che la cena con il cliente è andata lunga; sai come succede. Dimmi. Tutto ok? Nel mentre vidi Riccardo alzarsi dal letto e porsi dietro me che lo guardavo stupita. Si inginocchiò dietro me e con le mani prese i miei glutei spingendoli di lato e poi con la lingua iniziò un piacevole ripasso della mia zona intima, dalle labbra vaginali all’ano. Un lampo di piacere mi arrivò alla testa tanto da non capire cosa mio marito mi stesse dicendo. Le gambe mi cedevano. Poi lentamente, ma con una decisione a cui non potei oppormi, mi spinse verso il bordo del letto. Gli facevo segno di stare fermo, ma inutilmente. Mi fece sedere sul letto e poi mi spinse indietro e mi trovai con le gambe a penzoloni, aperte, con lui nel mezzo che mi leccava la passera. Parlavo con mio marito al cellulare che mi chiedeva, chiedeva …ed io avrei voluto chiudere la telefonata, ma non potevo. La sua lingua picchiettava su vagina e clitoride dandomi ...
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