1. Per le antiche mani


    Data: 20/11/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Conte01, Fonte: Annunci69

    Racconto pubblicato oltre dieci anni fa in altro sito epurato delle parti frutto di esagerate fantasie giovanili.
    
    Luciano aveva ventisette anni e sei mesi prima, per lavoro, aveva accettato di trasferirsi in una città dell’Italia meridionale, aveva faticato ad integrarsi e fuori dal lavoro non frequentava nessuno passando le serate a casa o in giro quando il tempo lo permetteva.
    
    Fu per caso che, una sera in un bar, sentì alcune frasi che lo colpirono; riguardavano un piccolo paesino arroccato sulla cima di una collina che si trovava lì vicino.
    
    Inizialmente, si limitò a visitare il "Castello", così veniva chiamato quel paese, le vie erano ripide e strette, solo poche permettevano il passaggio delle auto, le case alte due o tre piani avevano facciate decrepite, tutto dava l'idea dell'abbandono, per le strade incontrò solo poche persone, perlopiù anziani.
    
    Prestando maggior attenzione aveva, intanto, raccolto altri particolari, il sabato seguente si arrampicò nuovamente fino all'antico centro, dalle vie principali originavano stretti vicoli sui quali si aprivano archi che permettevano l'accesso ai cortili sui quali si affacciavano da due a massimo tre porte che conducevano alle case, nessuna casa aveva, infatti, il proprio ingresso nel vicolo, troppo angusto per permettere ad esempio ad un carretto di fermarsi, così le aperture laterali permettevano ai vicoli di restare sempre liberi in quello che era stato un tempo borgo di contadini ed allevatori.
    
    Luciano ...
    ... iniziò a visitare i vicoli, passeggiando come un turista, sostando spesso per guardare un architrave o un fregio, fermandosi d'innanzi agli archi per controllare l'interno degli stretti cortili e dopo alcuni tentativi trovò quanto cercava.
    
    Appeso ad una parete, di fianco ad una porta, vide un rametto d'alloro tenuto assieme da un nastro rosso, la porta sembrava aperta ma non ebbe il coraggio d'avvicinarsi continuò invece il giro e quella sera, nella parte di paese che visitò contò circa un'altra decina di case con il ramo appeso all'esterno.
    
    Passò una settimana nell'incertezza ma sabato successivo, ormai deciso, salì al Castello e si diresse a caso verso una delle abitazioni in cui ricordava di aver visto l'alloro.
    
    Arrivato di fronte non lo vide, così pensando di aver sbagliato si diresse verso un'altro posto, oltre l'arco di pietra, appeso al muro, vide l'alloro ma non ebbe il coraggio d'entrare, si allontanò di alcuni passi prima di fermarsi nuovamente e tornare indietro, il vicolo era deserto e tutto sembrava tranquillo, si fermò nuovamente davanti all'arco e alla fine, con il cuore in gola, varcò quel passaggio.
    
    La porta era una decina di metri più avanti, procedette a piccoli passi, tormentandosi, ora poteva vedere che la porta era aperta ma solo quando arrivò di fronte vide l'interno; seduta su un piccolo sgabello c'era una donna di cui non riuscì a stabilire l'età, vestiva secondo l'uso locale con una lunga gonna nera ed una camicia e un fazzoletto dello stesso ...
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