1. La ragazza del mio coinquilino


    Data: 20/11/2018, Categorie: Etero Autore: SempreInTiro

    ... di te - dissi con un sorrisetto un po' ironico. - Ma prego, accomodati pure - aggiunsi indicando il divano - fa come fossi a casa tua. -Tranquillo, non preoccuparti, adesso ti lasciamo in pace che sistemiamo tutto questo carico di bagagli - disse Roberto, terminando la festa prima ancora che iniziasse. Così mentre si avviavano in camera feci solo in tempo ad ammirare le sue sode gambe abbronzate e, con quest'immagine in testa, ripresi a leggere. I due piccioncini rimasero praticamente tutto il tempo -almeno quando io ero a casa e non al lavoro o in università - chiusi nella loro stanza a tubare, salvo poi uscire per andare a cena fuori e rieinfilarsi a letto appena tornati. La settimana scorreva e, tra le rotture che mi procurava Filippo e la frustrazione per non aver potuto guardare per bene Giulia, il mio umore si faceva sempre più nero. Venerdì mattina mi svegliai ancora un po' stordito con il vociferare stranamente mattiniero di Roberto e Giulia che in cucina stavano facendo colazione. Ci volle un po' a rimettere assieme i pezzi, ma in qualche minuto capii: venerdì, il giorno dell'esame, e l'ultima buona occasione per vedere Giulia che l'indomani sarebbe partita. Così, per quanto ancora un po' intontito, dopo una sciacquata al viso, raggiunsi la coppietta in cucina. -Buongiorno! -'giorno, risposi. - E' il grande giorno, da domani sarete liberi! In bocca al lupo Bob! Mentre versavo il caff&egrave la osservavo con la coda dell'occhio. Anche un pigiama con fantasie da bimba ...
    ... di una taglia più grande riusciva a nasconderle le tettone, che anzi formavano evidenti morbide colline, schiacciate tra le sue braccia e il tavolo. E che sguardo da cerbiatta! Avrei detto che i suoi occhioni sembravano diretti verso di me, ma forse era solo l'angolatura del mio sguardo a farmi questo scherzo. Forse mentre mi beavo del suo splendore mi fu rivolta qualche domanda, ma quando tornai nel mondo reale c'era un silenzio leggermente imbarazzato. Non ci feci caso, dopotutto ero ancora ubriaco dalla sera precedente, che volevano da me! -Be', mentre io sono a fare l'esame tu torna pure a letto a riposare, disse Roberto -Va bene, anche se ormai il caffé mi ha svegliata. Al massimo guarderò un po' di tv, rispose. E così dicendo si allontanarono, in modo un po' ridicolo - avrei riso se non fossi stato troppo nervoso per averla vista così poco anche stavolta! - con lui che la prende a braccetto e la riporta in camera. Nell'uscire, ripassò per la cucina: -E a te buon lavoro se non torno prima! Non risposi neppure, se non con una smorfia che poteva dire tutto e il suo contrario. Quando finii la sequela di maledizioni sulla mia malasorte e sulla fortuna altrui, recitate mentalmente come una litania mentre lavavo dei piatti sporchi lasciati da Filippo la notte precedente, probabilmente Roberto era già di fronte all'aula dell'esame. Mi andai a fare una doccia per cercare di darmi una svegliata e ritrovare un po' di voglia di vivere. Nell'andare verso il bagno passai davanti alla ...
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