Autunno
Data: 21/11/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: ask2me
... pantaloni, anzi saltellando su di una gamba se li sfila e li butta. La guardo senza parole, le mutandine nere, basse come si usavano in quel periodo, infilate fra le natiche, mettono in risalto la pelle bianca, delle natiche perfette, rotonde e sode, insomma come diceva l’amico Francesco: “Un culo imperiale!” Teso nella corsa e nella voglia entro in casa.
La raggiungo proprio davanti alla camera da letto della Zia di Agnese, mi sfilo pullover, camicia, pantaloni, tutto in un momento, come se fossi sempre stato nudo, Lei si appoggia allo stipite della porta con le mani appoggiate in alto, bellissima, mi guarda dritto negl’occhi, si avvicina, mi bacia e staccando appena le labbra dalle mie, mi dice: “Inculami a secco… Fammi un po’ male… Fammi sentire la Tua troia.. Voglio esserlo da oggi e per sempre! Dimenticare un passato che non mi appartiene.”
La guardo, incomincio a balbettare, incredulo, e fra mille pensieri… Le chiedo: “A secco? Ma cosa vuole dire?” Lei risponde: “Ti spiegherò… Stai tranquillo…” Devo precisare che, ci conoscevamo da poco, ma fin da subito, abbiamo fatto sesso in modo completo ed appagante, avevamo giocato più volte, sfregando la cappella bagnata sul suo sfintere, su e giù, un po’ dentro ed un po’ fuori, giocando con il buchino mentre la cappella dopo l’orgasmo diventa sempre più morbida e duttile. Ma mai avevamo fatto sesso anale, rimasi colpito ed un arrapamento mostruoso mi assalì, senza far capire cosa mi stesse capitando… in un crescendo ...
... parossistico non vedevo l’ora di capire, di andare oltre.
Lei si stende sul letto si spoglia completamente, mi allunga le braccia, dicendomi: “Vieni stupido!” non ricordo cosa e come sia successo all’inizio, ma ad un certo punto la stavo baciando su tutto il corpo, sul seno, sulla schiena, la lecco e scendo…. sempre più in basso, ma improvvisamente Lei mi ferma e mi ripete: “ A secco tesoro… spingimelo dentro” Non capisco più niente, ma ubbidisco quasi automaticamente, Lei si gira e si mette sul fianco sinistro voltandomi le spalle, io mi avvicino avvolgendola con le braccia ed a “cucchiaio” mi avvicino con un’erezione che non credo di aver mai avuto. E Lei che con la mano me lo prende e lo guida, lo avvicina bene al suo buchino, mi dice: “Spingi piano, ma costantemente..” è un momento meraviglioso, sento che Lei, apre bene il suo sfintere, ma ancora ben lontano dal poter far entrare l’uccello turgido, anzi gonfio dall’eccitazione.
Allora Lei, sempre con la mano ben salda alla base del mio uccello lo muove, un po’ in su, un po’ in giù, sfregando la cappella sempre più forte, allargandosi lo sfintere con la mia cappella, piano mi sussurra: “Non aver paura.. Spingi piano, ma spingi sempre… Spingi, su amore spingi… Entra per favore… Fammi male!”
Il suo dire, il suo fare..
La mia eccitazione ha fatto il resto, ho sentito la penetrazione diventare sempre più profonda, spingevo sempre costantemente, appena cercavo un riassestamento, Lei mi incitava a spingere, sempre, sempre, ...